LIBIA: RICERCA, SOLO 4% AZIENDE ITALIANE ALL’ESTERO TUTELA ADDETTI IN TRASFERTA =

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Dati del Centro studi della Scuola internazionale di Etica & Sicurezza Milano, 23 gen. (Adnkronos/Labitalia) – “La sicurezza dei dipendenti e dei collaboratori è sotto la responsabilità delle aziende sempre, anche quando questi sono fuori sede, persino durante il loro tempo libero, quando fanno jogging fuori dagli alberghi o escono a cena”. Così Paola Guerra, direttrice e fondatrice del Centro studi della Scuola internazionale di Etica & Sicurezza, commenta la sentenza del procedimento Bonatti, che ha visto condanne pesanti contro il cda dell’azienda per la vicenda del rapimento dei propri tecnici in Libia. Secondo Guerra, “meno del 4% delle 40 mila aziende italiane che operano con continuità all’estero è organizzato con procedure volte a tutelare i dipendenti in trasferta”.

“Il processo Bonatti -spiega- è una sconfitta per tutti: per l’azienda, che secondo il gip Maria Paola Tomaselli è stata ritenuta colpevole per non aver attuato le misure di sicurezza previste per chi lavora in quell’area, e per le famiglie delle vittime, che hanno subito una perdita gravissima. Speriamo almeno che, come accade per tutte le situazioni di pesante crisi, anche in quest’occasione istituzioni e operatori si attivino per fare cultura e sensibilizzare le tante aziende italiane che non sono bene informate sui temi del Travel Risk Management”. Le aziende italiane, spiega la nota del Centro studi, “sono concentrate sulla sicurezza in sede o al massimo entro i confini nazionali, interpretazione del tutto errata delle nostre normative che prevedono l’obbligo giuridico di tutelare i lavoratori in trasferta”. “La valutazione del rischio in questi casi – avverte – deve comprendere i rischi relativi alla salute, agli infortuni, all’ambiente (terremoti o calamità), al terrorismo, alla delinquenza, per citare i più importanti. Le aziende devono organizzarsi con mappe dei luoghi, corsi di formazioni, simulazioni guidate, tutti strumenti che consentono di fare una corretta e puntuale analisi del rischio”. (Pal/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 23-GEN-19 11:57 NNNN