ILEANA ARGENTIN

Il prossimo 12 maggio saranno sfrattati: «In queste condizioni dove andremo?»

Sono entrambi invalidi e ora rischiano di perdere anche quella casa di via Orta, in cui hanno vissuto per trenta lunghi anni. Lo spettro dello sfratto esecutivo, infatti, potrebbe materializzarsi concretamente il prossimo 12 maggio. Mettendo mamma Maria, 73 anni, e suo figlio Malcom, 44, alla porta. Una situazione quasi inevitabile, aggravata da malattie e dalla mancanza di entrate finanziarie. Per pagare affitti, bollette e per fare la spesa ci sono solo quei 500 euro dell’assegno sociale di Maria. La donna, che in passato ha lavorato in una lavanderia, ha avuto un ictus nel 2004 e oggi è disabile al 70% a causa di una tendinopatia achillea che le ha colpito entrambe le gambe. Difficile è anche la vita di Malcom che sei anni fa ha patito un’ischemia celebrale e che oggi si ritrova ipovedente a causa di una trombosi oculare. E nonostante questo la sua disabilità non è sufficiente a garantire uno stipendio di invalidità.

«Vedo pochissimo – racconta l’uomo -. Ho anche un problema di obesità, causato dallo stress e dalla depressione. Ma farei il possibile per poter riavere un lavoro e aiutare mia mamma». Grazie alla moderna tecnologia il 44enne, con un passato da cuoco, riesce correttamente a lavorare dietro un computer. «L’unico neo – continua Malcom – è che non posso stare troppo tempo in piedi. Rischio di svenire». Le precarie condizioni di salute di mamma e figlio vengono accentuate, nella vita di tutti i giorni, dalla mancanza di una seconda entrata. Con i soli soldi di Maria, i due hanno scelto di comprare da mangiare e di pagare, quando riuscivano, affitto e bollette. «Ma ora – rincara Maria – siamo indietro di cinque affitti. E di due anni con le spese». Nemmeno la richiesta di emergenza abitativa è andata a buon fine. «Abbiamo finito i nostri risparmi. Che ne sarà di noi?». Chi volesse aiutare la famiglia può chiamare al 340.5449426.