Manovra, allarme dell’Istat sulla crescita. Upb: con quota 100 tagli alle pensioni fino al 30%

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Manovra, allarme dell’Istat sulla crescita. Upb: con quota 100 tagli alle pensioni fino al 30% E’ giallo sul vertice a Palazzo Chigi prima annunciato e poi smentito. Si è svolto invece un incontro tra Conte, Salvini e Giorgetti definito positivo. Istat: “Per il Pil all’1,5% nel 2018 serve nel IV trimestre +0,4%”. La Corte dei Conti: tagliare le inefficienze. Il presidente di Confindustria, Boccia: non automatica sostituzione dei pensionati con i giovani Tweet Manovra, Tria: da Ue riconosciuto effetto espansivo della manovra Manovra, Tria: “Per scongiurare la procedura UE di infrazione servirebbe una correzione suicida” Manovra, Tria: da Ue analisi parziale e non attenta Manovra, Moscovici: “Ci aspettiamo una risposta forte e precisa” Manovra, Dombrovskis: valutiamo procedura per deficit eccessivo Manovra, Draghi all’Italia: “Ridurre il debito è necessario” Manovra. Dombrovskis:’Serve correzione considerevole’. Moscovici:’ Italia deve rispettare regole’ 12 novembre 2018 E’ giallo sul vertice previsto a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte ed i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini per fare il punto sul decreto fiscale e sulla manovra in vista della lettera di risposta da inviare a Bruxelles entro domani.

Un vertice prima annunciato e poi smentito. Nella sede del governo si è svolto invece un incontro tra il premier e Matteo Salvini. Al termine il vicepremier ha detto che è stato “positivo”. Al colloquio non hanno partecipato Luigi Di Maio e Giovanni Tria. Casalino: sul vertice un fraintendimento “Non c’è stato nessun vertice, non era previsto. C’è stato un fraintendimento”, dice Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Secondo Casalino, “Di Maio era nel suo ufficio al terzo piano” della presidenza, quando Conte ha ricevuto Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti per una “riunione molto informale e rapida”. C’è stato un “incontro informale”, questa mattina, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte anche con il vicepremier Luigi Di Maio “per un aggiornamento sulla Libia e la manovra”, affermano poi fonti di Palazzo Chigi del M5s, secondo le quali un vertice di governo “si terrà appena il presidente del Consiglio tornerà da Palermo”. Il rientro a Roma è al momento previsto per domani pomeriggio. L’azione del governo in queste ore è anche sotto la lente degli ispettori dell’Fmi, in Italia per la loro consueta missione, che incontreranno Tria domani, giorno in cui scade il termine per inviare il nuovo Draft Budgetary Plan a Bruxelles. Istat: mutato scenario può influire su saldi In corso intanto le audizioni sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “Per il 2017 è confermato un indebitamento pari al 2,4% del Pil e un debito pari al 131,2%. Per l’anno in corso e i successivi si conferma quanto espresso nell’audizione sul Def pur sottolineando che un mutato scenario economico potrebbe influire sui saldi di finanza pubblica in modo marginale per il 2018 ma in misura più tangibile per gli anni successivi”, afferma l’Istat nel corso dell’audizione. “In termini meccanici sarebbe necessaria una variazione congiunturale del Pil pari a +0,4% nel quarto trimestre dell’anno in corso per raggiungere gli obiettivi di crescita presenti nella Nota di aggiornamento al Def per il 2018”, ha detto il presidente pro tempore dell’Istat, Maurizio Franzini, ricordando la crescita “nulla” del terzo trimestre e che l’indicatore anticipatore “registra una ulteriore flessione” preludendo alla “persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico”. 4 famiglie povere su 10 hanno casa di proprietà Quattro famiglie su 10 sotto la soglia di povertà (il 40,7%) vivono in case di proprietà, sulle quali una su 5 paga un mutuo medio di 525 euro, mentre il 15,6% in abitazioni in uso o usufrutto gratuito. E’ uno dei dati forniti dall’Istat nell’audizione sulla manovra in vista dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Il 43,7% vive invece in affitto, quota che è “particolarmente elevata nei centri metropolitani (64,1%) e nel Nord del Paese (50,6%). La spesa media effettiva per l’affitto è di 310 euro”. Per 2 milioni rinuncia a cure per liste attesa “La rinuncia a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell’intera popolazione” mentre “sono oltre 4 milioni le persone che rinunciano per motivi economici”. E’ uno dei dati forniti dall’Istat. A rinunciare di più sono “i più anziani, tra i 45 e 64 anni e rilevante è l’intreccio tra rinuncia e condizioni economiche”. Corte dei Conti: serve spending incisiva con tagli inefficienze “Occorrerebbe una più incisiva azione sul fronte della razionalizzazione della spesa” con la “preventiva individuazione di aree di inefficienza o di inefficacia sulle quali intervenire con tagli mirati”. Così la Corte dei Conti in audizione sulla manovra osservando che “i risparmi previsti a copertura” puntano “soprattutto su rimodulazioni e riprogrammazioni o riduzioni di stanziamenti ancora da ripartire ripetendo scelte del passato volte a rinviare” l’individuazione delle aree “meno funzionali” su cui agire. Upb stima deficit 2019 al 2,6% “Nelle valutazioni più recenti dell’Upb, che incorporano la manovra al suo valore facciale” il deficit “si posizionerebbe nel 2019 al 2,6% del Pil”. Lo ha detto il presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, in audizione sulla manovra, aggiungendo che “le divergenze rispetto alla stima della Nadef e a quella recentemente diffusa dalla Commissione europea sono imputabili alla diversa previsione sulla crescita economica e all’impatto dell’aumento dello spread sulla spesa per interessi”. “Crescita all’1,5% è obiettivo ambizioso” “Il rallentamento congiunturale già sottolineato” con la Nadef “si è ulteriormente accentuato. Ne risulta confermata la previsione, indicata in sede di validazione dello scenario tendenziale di una crescita dell’1,1 per cento del Pil 2018, mentre emergono ulteriori rischi al ribasso” sul 2019. Così l’Upb in audizione. “Secondo le stime di breve termine la crescita del 2019 già acquisita risulterebbe pari allo 0,1 per cento, rendendo l’obiettivo” dell’1,5% del Pil per il 2019 “ancora più ambizioso di quanto già rilevato in precedenza”. “Con quota 100 tagli a pensioni dal 5 al 30%” “Chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispondente alla prima uscita utile con il regime attuale da circa il 5 per cento in caso di anticipo solo di un anno a oltre il 30 per cento se l’anticipo è di oltre 4 anni”. E’ il calcolo dell’Upb, illustrato dal presidente Giuseppe Pisauro, che ha sottolineato: la platea potenziale per il 2019 sarebbe di “437.000 contribuenti attivi”. Se uscissero tutti ci sarebbe un “aumento di spesa lorda per 13 miliardi”. “Sanatorie fiscali premiano i contribuenti meno meritevoli” L’introduzione delle misure di contrasto all’evasione così come delle diverse sanatorie fiscali “premia i contribuenti meno meritevoli e indebolisce il senso di obbedienza fiscale della platea dei contribuenti, oltre che compromettere le entrate future”, sottolinea. Boccia: con quota 100 non automatico ingresso giovani “Vorrei evidenziare come i benefici sull’occupazione derivanti dalla revisione delle regole pensionistiche siano tutt’altro che automatici, per ragioni legate alla specializzazione (e, quindi, alla non agevole sostituibilità) delle figure in uscita e, di nuovo, al peggioramento del clima di fiducia”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in audizione sulla manovra, sottolineando che “non siamo riusciti a trovare un’analisi che sostanzi l’ipotesi di una sostituzione 1 a 1 tra giovani e persone più avanti in età”. Confindustria auspica anche che “il rinvio a successivi provvedimenti della disciplina di due rilevanti misure, ossia ‘reddito di cittadinanza’ e ‘quota 100’, sia un segnale dell’esigenza di costruire interventi meditati e frutto del confronto con tutti gli attori interessati”. “Scelta sbagliata quasi due terzi risorse per spesa corrente” “Oltre a tutte le incongruenze e debolezze” della manovra, “la scelta di impegnare quasi i due terzi delle risorse al sostegno della spesa corrente e l’assenza di un piano di revisione della spesa rischia di minare la sostenibilità della manovra stessa e, quindi, del nostro debito pubblico”, aggiunge. Boccia ha evidenziato in proposito che, “per il 2019, sono previsti tagli per meno di 2 miliardi, peraltro concentrati per lo più sulla spesa per investimenti, e che il rinvio al 2022 della dismissione delle partecipate pubbliche non è certo un segnale positivo”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Manovra-allarme-Istat-sulla-crescita-Corte-Conti-spending-incisiva-con-tagli-inefficienze-42183bfc-4965-4e5e-8423-1fbb21340a14.html

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