Migranti, il viaggio di Giusi Nicolini in Uganda: “Sviluppo è dare speranza”

Dal confine col Sud Sudan al cuore del paese per documentare i progetti di sviluppo che Amref porta avanti con i profughi. È il viaggio dell’ex sindaca di Lampedusa, insieme all’organizzazione umanitaria. Anche quest’esperienza sarà al centro dell’incontro organizzato nell’ambito di Voci di confine al Salone del Libro di Torino.

QQQQROMA – Dal confine col Sud Sudan al cuore del paese per documentare i progetti di sviluppo che Amref porta avanti in Uganda con i profughi. È il viaggio di Giusi Nicolini, l’ex sindaca di Lampedusa, insieme all’organizzazione umanitaria che offre supporto alle popolazioni africane. Un’esperienza in prima persone e nel segno dell’incontro, come quello con le donne ex sex worker che ora lavorano in una sartoria a Kampala. “Questo è un progetto grandioso – spiega Nicolini – una possibilità di riscatto che rappresenta al tempo stesso un modello di sviluppo per le donne e per le periferie”. Nel laboratorio di sartoria le donne tolte dalla strada vengono infatti avviate al lavoro, e aiutare a ricostruirsi una vita. In Uganda ci sono “tantissime donne che vivono solo con i loro bambini – spiega ancora l’ex sindaca – molte vivono in condizioni disperate, ma nonostante questo ci sono donne con forza e capacità d’impresa. Sostenere questi progetti è necessario oltre che molto bello”.

Tra i progetti visitati anche quelli che uniscono aiuto allo sviluppo e difesa dell’ambiente, come l’iniziativa che a Kampala trasforma i rifiuti in carbone, poi utilizzato per cucinare. “Tutti i residenti portano qui rifiuti freschi, soprattutto rifiuti organici, che poi utilizziamo per fare mattoni di carbone – spiega il responsabile -. Abbiamo visto che molti rifiuti venivano buttati per le strade e che potevamo utilizzarli. Tutto questo per migliore la nostra terra. Il carbone lo usiamo per uso domestico e istituzionale”. Come spiega l’ex sindaca il progetto è anche “un esempio di come si può creare occupazione dando possibilità di riscatto alle aree emarginate”.
Tra le tappe anche il “confine senza muri” ma fatto di un semplice ponte, tra Sud Sudan e Uganda. “In questo paese la questione migratorio è stata introiettata dentro le strategie di sviluppo del paese – sottolinea Nicolini – dare, per esempio, il lotto di terreno ai profughi per costruirsi la casetta e coltivare è un modo di farli rimanere ma anche per valorizzare alcune aree tagliate fuori da programmi di sviluppo e non collegate tra di loro neanche da strade. È un investimento – aggiunge – è accogliere non solo la disperazione ma dare speranza alle persone, sviluppare aree e dare un futuro al paese”. Anche quest’esperienza sarà al centro dell’incontro organizzato da Amref nell’ambito di Voci di confine al Salone del Libro di Torino, che si terrà sabato 12 maggio nello spazio Book presso il Bookstock Village (Padiglione V). Nel corso dell’incontro, Amref , in collaborazione con Il battello a vapore, presenta “Il viaggio di Sama e timo” di Miriam Dubini, il racconto del viaggio di una ragazzina sudanese dall’Africa a Lampedusa. Partecipano all’incontro Giusi Nicolini, l’autrice Miriam Dubini, il giornalista Valerio Cataldi.

Tratto da: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/576065/Migranti-il-viaggio-di-Giusi-Nicolini-in-Uganda-Sviluppo-e-dare-speranza