Movimento 5 Stelle, vertice con Grillo Il simbolo passa ai parlamentari

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A Genova i 5 deputati incontrano il garante: più potere ai membri del direttorio.
La festa del M5S al Circo Massimo nel 2014 (Ansa) La festa del M5S al Circo Massimo nel 2014 (Ansa)
La rivoluzione del Movimento 5 Stelle nel giorno del compleanno del leader. E come regalo — per Beppe Grillo — il famoso «passo di lato» (parziale) da un punto di vista formale. Il direttorio al gran completo ieri è volato a Genova per una visita che potrebbe assumere i contorni di una svolta storica. Una visita non solo conviviale ma che preannuncia delle modifiche strutturali già studiate da tempo, oggetto anche degli ultimi vertici nella scorsa primavera con Gianroberto Casaleggio.

Secondo indiscrezioni sul tavolo del vertice ci sarebbero appunto delle novità legate alla struttura dell’Associazione Movimento 5 Stelle, che ha in Grillo il suo presidente e rappresentante legale. Si tratta dell’associazione, per intenderci, sui cui si sono appoggiati i Cinque Stelle per correre alle Politiche ed è anche l’associazione che è proprietaria del nuovo simbolo — scelto sul blog a novembre — del M5S.
Dettagli non da poco, vista la volontà del garante di assumere sempre di più un ruolo da «padre nobile» e condividere oneri e onori con i parlamentari pentastellati. Dettagli che si sommano alle recenti cronache politiche, con l’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha di fatto aperto le porte ad altri ricorsi contro le espulsioni (e a possibili richieste di risarcimento): aspetti legali che hanno accelerato la volontà dei vertici del Movimento di darsi una nuova organizzazione. Un cambio che metterebbe al riparo da grane legali anche lo stesso Grillo. Fino allo scorso anno l’associazione prevedeva solo quattro soci: Grillo, Casaleggio, Enrico Nadasi (commercialista di Grillo) ed Enrico Grillo, nipote del garante. La morte dello stratega, però, ha aperto una falla e ora il direttorio, a rappresentanza degli eletti del Movimento, si appresta a entrare a far parte formalmente dei soci. Con il garante che rimarrà (per il momento) ancora dentro all’organizzazione.

Capitolo a parte merita la proprietà del simbolo: anche in questo caso i parlamentari — con l’ingresso nell’associazione — ne diverranno in qualche modo comproprietari. Ma esiste anche l’idea di cedere la proprietà a Rousseau (il cui logo è stato registrato dalla Casaleggio Associati). Una novità parziale, visto che già nel corso della kermesse Italia 5 Stelle a Imola, Grillo aveva dichiarato la volontà di donare al Movimento il logo. Non è un caso che proprio ieri il nuovo simbolo del M5S — quello che non comprende più il nome di Grillo — abbia terminato il suo iter di registrazione all’ufficio marchi europeo e che ora l’Associazione possa gestirne il suo destino fino al 2025. Quello che è certo è che tra deputati e senatori sta serpeggiando una suggestione: quella di legare il possesso del simbolo al futuro candidato del Movimento alla presidenza del Consiglio. Sarebbe un modo per rafforzare all’interno e all’esterno del M5S la leadership e dare così maggior peso alle decisioni di chi si troverà a guidare politicamente i pentastellati. L’altro punto fermo è la volontà di creare uno status quo inscalfibile tra le varie compagini che regolano la vita del Movimento.

Uno status quo all’insegna dell’equilibrio tra i due poli, Milano e Genova. Da un lato, quindi, l’Associazione Rousseau (che controlla il sistema operativo cuore del Movimento) con Davide Casaleggio e i due fedelissimi Max Bugani e David Borrelli, dall’altro l’Associazione Movimento 5 Stelle che di fatto con Grillo e ora i parlamentari è un perno della vita politica dei Cinque Stelle. Un patto tra il garante e l’imprenditore per rendere stabile e indipendente la struttura del M5S. Possibile anche che il summit genovese abbia toccato aspetti secondari legati alle nuove norme che saranno in votazione tra gli iscritti certificati dall’inizio della prossima settimana, compreso il nodo di un possibile comitato di disciplina, che avrebbe il compito di sostituire lo stesso Grillo nel decidere le espulsioni. Il garante — nonostante i recenti interventi nella querelle romana tra Virginia Raggi e Roberta Lombardi — si ritaglierà un ruolo da padre nobile, arbitro per le grandi questioni, puntando sul suo ritorno al mondo dello spettacolo.

Tratto da: http://www.corriere.it/politica/16_luglio_22/movimento-5-stelle-vertice-grillo-piu-potere-direttorio-0b97d406-4fcd-11e6-a079-6300f66c3f65.shtml