MUNICIPIO III, PALUMBO (PD): “LOMBARDI OBBLIGA RAGGI A MANTENERE CAPOCCIONI”

PALUMBO

(OMNIROMA) Roma, 22 FEB – “La sfiducia della Presidente Capoccioni in III Municipio apre un’altra crepa sull’amministrazione Raggi. L’assenza progettuale, l’assoluta incapacità e l’incoerenza tra le promesse fatte e la realtà di una conduzione amministrativa mediocre ha aperto all’interno del M5S del III° Municipio ferite insanabili. Il ‘modello’ amministrativo dei ‘grillini’ in Campidoglio e nei Municipi è un misto insopportabile di incompetenza e arroganza, denunciato proprio da tanti ex consiglieri M5S, ieri ignobilmente bollati dai ex compagni di partito come ‘traditori’. Una definizione orribile in politica, che ricorda il periodo del terrore scatenato da Robespierre e le più recenti purghe politiche. E’ il segnale che il consenso interno al movimento grillino si sta sbriciolando”. Lo dichiara il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo. “Ma a preoccupare di più – prosegue – è proprio il carattere distintivo dell’arroganza che nella sindaca e nel M5S sembra prevalere dopo l’ennesima crisi politica. Infatti l’ipotesi al momento paventata dalla Raggi, di affidare alla sfiduciata Capoccioni il ruolo di commissaria per garantire la ‘continuità’ amministrativa’ e il coordinamento tra il Campidoglio e il Municipio, più che una sensata decisione politica sembra essere una minaccia. A condizionare le decisioni della Sindaca ci sarebbero i rapporti di ‘non belligeranza’ tra la Raggi e la candidata presidente alla regione Lazio Roberta Lombardi, di cui la Capoccioni è una fedelissima. A ribadirlo, forte della protezione politica, è stata la stessa Capoccioni nel suo intervento di ieri in Consiglio municipale, mentre ‘sventolava’ un manifestino elettorale proprio della Lombardi. Peraltro con l’esposizione della propaganda elettorale la nervosissima Capoccioni ha contravvenuto alle norme previste dall’art 9 della Legge n. 28/2000 che vieta a tutte le Amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione durante il periodo elettorale. Un ulteriore strappo alle regole che il M5S non vuole in nessun modo apprendere. La norma, infatti, – conclude il Presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale- tutela e garantisce quello che è il fondamentale principio di imparzialità dell’attività amministrativa che poggia sull’art. 97 della Costituzione. Se l’idea di abolire le leggi proposta dal leader grillino Di Maio si poggia su queste anticipazioni non c’è da stare allegri”.