Ndrangheta, blitz contro organizzazione che gestiva traffico droga fra Colombia e Italia

Smantellata la rete che permetteva al clan Morabito-Bruzzaniti-Palamara di importare droga dal Sudamerica: la cocaina arrivava in Italia nei container di pesce e frutta. Mandato di arresto internazionale per un uomo dei cartelli colombiani individuato a Bogotà

Maxi blitz antidroga della Dda di Reggio Calabria, smantellata la rete che permetteva al clan Morabito- Bruzzaniti -Palamara di importare droga dalla Colombia. Sono questi risultati dell’operazione Buena Ventura, nell’ambito della quale è stato spiccato un mandato di arresto internazionale per un uomo dei cartelli colombiani individuato a Bogotà, mentre 18 persone sono state fermate in Italia dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria. In quattordici sono finiti in carcere, mentre ad altri quattro è stata notificata un’ordinanza di custodia domiciliare.

Secondo gli investigatori della Squadra Mobile, supportati dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sono tutti a vario titolo legati al potentissimo clan Morabito- Bruzzaniti-Palamara, che dal cuore dell’area ionica reggina si è rivelato per l’ennesima volta in grado di stringere contatti e accordi con i signori della droga in Colombia. “Si tratta di un’operazione importante – dice il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho – perché continua nel solco del contrasto al narcotraffico ed è stata in grado di individuare ed interrompere il contatto diretto che alcuni soggetti legati ai Morabito-Bruzzaniti -Palamara avevano con i cartelli della droga non riconducibili all’area Farc”. Tutto è nato – spiega il procuratore – da una mail che ha permesso agli investigatori di iniziare a ricostruire la rete che Rocco Morabito aveva tessuto per gestire il traffico di “bianca”.

Formalmente dipendente di una ditta di import- export di prodotti congelati, Morabito per gli investigatori è l’elemento centrale sull’asse Calabria-Colombia. La droga – hanno scoperto gli uomini della Squadra mobile in oltre due anni di indagine – arrivava in Italia, verosimilmente nel porto di Gioia Tauro, nascosta in container di frutta o di pesce surgelato, oppure via aeroporto. Traffici e rapporti “diretti e continuativi con la Colombia” – sottolinea Cafiero de Raho – provati e documentati da migliaia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, condensate in oltre 500 pagine di informativa della Polizia. Ad emergere è una rete complessa e articolata, che aveva il suo front office in una rivendita di pesci surgelati provenienti dal Sudamerica aperta dagli uomini dei Morabito-Bruzzaniti-Palamara nel cuore della Locride.

 

Tratto da: http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/10/news/ndrangheta_droga_italia_colombia-155721606/Polizia