Nuovi Lea, esperti a confronto su malattie rare e autismo

uNuovi Lea, esperti a confronto su malattie rare e autismo De Filippo: passo avanti su aggiornamento. Binetti definire meglio su autismo Roma, 22 lug. (askanews) – “Con l’aggiornamento dei Lea, atteso da 15 anni, e lo stanziamento di 800 milioni di euro nella Legge di Stabilità 2016, abbiamo finalmente fatto un passo avanti. Nel nuovo Decreto viene definito in modo puntuale l’impianto di assistenza territoriale, semi-residenziale, residenziale e farmacologico per aiutare le persone affette da autismo dando un obbligo alle regioni nell’organizzazione dei servizi”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, intervenuto a Matera all’incontro su “I nuovi Lea: un’urgenza per malattie rare e autismo”, svoltosi con il contributo non condizionato della Fondazione Msd. “Le famiglie aspettavano norme per dare risposte a problemi e bisogni evidenti delle persone autistiche. Ma ci sono aspetti che vanno meglio definiti come il passaggio dei soggetti autistici all’età adulta”, ha commentato Paola Binetti, componente della Commissione Affari Sociali della Camera e curatrice del libro “Lo spettro autistico – La legge n. 134/15 e i suoi risvolti clinici e sociali”. “La diagnosi diventa quella della psicosi – ha evidenziato – Per la società il giudizio è quello di ‘disabili mentali’ da istituzionalizzare senza terapie, cancellati da un equivoco diagnostico che per anni ha negato la forma adulta del disturbo pervasivo dello sviluppo e ha lasciato le famiglie da sole a gestire situazioni difficili, senza prospettive per il futuro”. “Svolgere questa iniziativa nella capitale della cultura ha un significato particolare: vogliamo dare un contributo importante al cambiamento della ‘cultura’ nell’approccio alla problematica dello spettro autistico”, ha fatto notare Binetti. “C’è la necessità di differenziare la tipologia e l’entità del disturbo autistico al fine di promuovere terapie individualizzate. E’ importante effettuare la diagnosi precoce ma bisogna stare attenti a non anticiparla eccessivamente per non condannare il bambino a una condizione patologica che potrebbe non appartenergli. Grazie all’attività di ricerca abbiamo isolato una tipologia di bambini autistici che possono avere una prognosi favorevole”, ha detto la psicoterapeuta Magda Di Renzo. “La legge sull’autismo era indispensabile per esigenze di equità e per superare le differenze di assistenza nei territori regionali – ha rilevato Maria Antezza, segretario della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza -. Bisogna accompagnare le famiglie e sostenerle prevedendo per gli autistici adulti un processo di inclusione sociale e lavorativa, valorizzando le loro potenzialità e capacità. Realizzando una degna inclusione sociale si innalza anche la qualità della vita delle famiglie”. “La legge sul ‘Dopo di no’ e’ anche soprattutto la legge del ‘Durante noi’, perchè c’è bisogno di aiutare quei genitori che sono ancora in vita ma che purtroppo non possono prendersi cura dei propri figli come dovrebbero e vorrebbero”, ha concluso. Red-Rcc 20160722T173323Z