Nuovo Dpcm per il Natale, tutti i divieti: zone rosse, negozi, sport. Le Regioni potranno cambiare «colore» dal 27 novembre

1567973181522.jpg--contePer il nuovo decreto l’ipotesi di negozi aperti dalle 9 alle 22. Resterà il no agli spostamenti dalle zone rosse o arancioni. Riaprono i ristoranti di sera, ma le palestre restano chiuse
di Fiorenza Sarzanini
Nuovo Dpcm per il Natale, tutti i divieti: zone rosse, negozi, sport. Le Regioni potranno cambiare «colore» dal 27 novembre.

C’è una data importante che certamente influirà sulle regole e i divieti, ma anche sugli allentamenti, che il governo inserirà nel nuovo Dpcm in vigore dal 3 dicembre. È venerdì 27 novembre. Da quel giorno le Regioni potranno cominciare a cambiare fascia di rischio, a partire da Piemonte e Lombardia che dovrebbero entrare in zona arancione. E nella settimana successiva altre Regioni potrebbero passare dalla zona arancione a quella “gialla”. Sarà proprio la realizzazione di questo meccanismo — che misura i contagi da Covid-19 e la tenuta delle strutture sanitarie — a consentire di allentare le misure restrittive ora in vigore. L’ipotesi allo studio del governo prevede l’apertura dei negozi dalle 9 alle 22, dei centri commerciali nel fine settimana, dei ristoranti la sera in tutte le aree dell’Italia tranne quelle ancora rosse. Con la solita, obbligatoria, premessa: tutto questo sarà possibile soltanto se la curva epidemiologica continuerà a scendere come sta accadendo in questi giorni. E dunque se gli indicatori dimostreranno che stanno diminuendo i contagi da Covid-19.

Zone rosse
I segnali sono incoraggianti, l’Rt — l’indice di trasmissibilità del virus — cala in molte regioni. Adesso è necessario che pure gli ospedali escano dal momento critico, che si liberino i posti nei reparti. Ecco perché fino al 3 dicembre non ci sarà alcuna deroga ai divieti e anzi si sta valutando di chiudere le province più esposte proprio per frenare la trasmissione del virus.

I negozi
Si vuole concedere ai cittadini più tempo per fare compere in vista delle festività natalizie. «È evidente che senza un buon risultato consolidato non cambierà nulla. Ma se la tendenza di questi giorni sarà confermata si può pensare all’orario lungo dei negozi fino alle 22, utile sia ai commercianti sia ai cittadini che avrebbero maggiori possibilità di uscire senza rischio di creare assembramenti», conferma la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Dal 3 dicembre sarebbero riaperti il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi anche i centri commerciali.

Bar e ristoranti
Apertura serale per i bar, i ristoranti, le pasticcerie, i pub: è questo l’obiettivo, seguendo però in maniera rigida le linee guida e quindi il limite di quattro posti a tavola, l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si alza, di mantenere il distanziamento sia mentre si consuma sia quando si sta al bancone.

Il coprifuoco
Appare evidente che di fronte a queste nuove regole non sarebbe possibile mantenere il divieto di circolazione dalle 22 alle 5. È possibile che si decida di prorogare il rientro obbligatorio nella propria abitazione alle 23 o alle 24.

Confini regionali
Nessun allentamento sembra invece previsto per entrare e uscire dalle regioni in fascia rossa e arancione, nemmeno durante le festività natalizie. La discussione tra ministri è appena cominciata, anche il confronto con governatori e sindaci passerà per diverse riunioni, ma per questo aspetto sembra assai probabile che prevalga la linea del rigore. «Mai potremmo ripetere quanto accaduto la scorsa estate con assembramenti e viaggi», ripetono i ministri Speranza e Boccia.

Feste e cene
Rimarrà ovunque il divieto di assembramento all’aperto e al chiuso, così come il divieto di organizzare feste sia nei locali pubblici sia nelle case. Per le abitazioni non potrà però essere prevista alcuna imposizione, soltanto raccomandazioni sulla necessità — per evitare rischi di contagio soprattutto per le persone anziane e fragili — di ricevere soltanto i parenti e comunque in numero limitato.

Lo sport
Sembra invece assai probabile che si mantenga il divieto di apertura delle palestre, degli sport da contatto e degli impianti sciistici. In realtà molti governatori e sindaci chiedono un ripensamento del governo «per salvare una stagione turistica che è già nel disastro». Ma su questo la trattativa è appena cominciata.

Tratto da: https://www.corriere.it/politica/20_novembre_20/nuovo-dpcm-natale-regioni-dc7c05ee-2aaa-11eb-a3fb-78126c23822f.shtml