Ok alla legge contro il caporalato Pene fino a 8 anni di carcere

La Camera ha dato il via libera al testo su cui i parlamentari hanno cominciato a lavorare all’indomani della morte della bracciante Paola Clemente, del 13 luglio 2015

ddSanzioni non solo ai caporali, ma anche agli imprenditori consapevoli di sfruttamento
Raccolta di pomodori nel Tavoliere delle Puglie Raccolta di pomodori nel Tavoliere delle Puglie

Al termine di 15 mesi di lavoro arriva al traguardo la legge di contrasto al caporalato. Dopo l’ok al Senato dello scorso agosto, anche la Camera ha dato il via libera al testo su cui i parlamentari hanno cominciato a lavorare all’indomani della morte della bracciante pugliese, la 49enne Paola Clemente, del 13 luglio 2015. La legge prevede pene più severe e per più soggetti: d’ora in poi saranno sanzionabili, anche con la confisca dei beni, non solo i caporali, ma anche i datori di lavoro consapevoli dell’origine dello sfruttamento.

E sono previsti fino a sei anni di carcere (che possono arrivare ad otto se c’è violenza o minaccia) per chi commette il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Oltre al carcere, è punito anche con una multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato, che possono arrivare fino a 2.000 euro per ogni lavoratore se vi è l’aggravante della minaccia o violenza. La seconda novità è l’aiuto concreto per le vittime del caporalato, con l’estensione delle provvidenze del fondo anti-tratta. Il terzo cambiamento arriva dai piani stagionali: le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro agricolo con un piano congiunto di interventi per l’accoglienza dei lavoratori impegnati nelle raccolte stagionali. Il piano (presentato dai ministeri del Lavoro, delle Politiche agricole e dell’Interno), sarà stabilito con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle organizzazioni di terzo settore.
Le reazioni
«Lo Stato — ha commentato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina — risponde in maniera netta contro il caporalato con una legge attesa da almeno 5 anni». Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando quella di ieri è stata una grande giornata per il lavoro e per la tutela dei diritti», mentre per il viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova si è trattato di una promessa mantenuta: «È una legge che con il presidente Renzi avevamo promesso alla famiglia di Paola Clemente, e alle donne e agli uomini come lei vittime di condizioni di lavoro inumane, di caporali senza scrupoli, dell’intreccio perverso tra imprese agricole e organizzazione illegale del lavoro». Soddisfatti anche i sindacati: «Finalmente una legge buona e giusta — ha commentato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso — che ci aiuterà nella difesa dei lavoratori italiani e stranieri sfruttati da imprenditori privi di scrupoli, da caporali che lucrano sulla loro povertà e sul loro bisogno di lavoro, dalla criminalità organizzata» . Mentre di «fatto di grande importanza» che rappresenta «un vero traguardo di civiltà» hanno parlato, in una nota congiunta, la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, il segretario generale della Fai-Cisl, Luigi Sbarra e il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza . «Ci eravamo presi l’impegno di approvare il disegno di legge sul contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura, e lo abbiamo mantenuto», ha commentato soddisfatto il presidente della Commissione agricoltura della Camera Luca Sani, mentre Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, ha parlato di «un passo in avanti fondamentale, un provvedimento necessario che va a colmare una lacuna dell’attuale legislazione italiana». Per il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, si tratta di un «passo determinante per dare dignità al lavoro nei campi: ora va tutelato anche per i prodotti importati che arrivano in Italia troppo spesso sottocosto proprio a causa dello sfruttamento, anche minorile».

TRATTO DA: http://www.corriere.it/economia/16_ottobre_18/ok-legge-contro-caporalato-pene-fino-8-anni-carcere-1cd8b59a-956f-11e6-8f55-24146b53eddf.shtml