Dal 9 gennaio scorso, in seguito al passaggio di competenze dalla Città metropolitana alla Regione, circa 400 studenti disabili sono rimasti privi del servizio di assistenza igienico-sanitaria e di trasporto. Solo a febbraio è ripartita una parte di servizi, per circa 250 ragazzi. Ma per altri 150 non è stata ancora trovata una soluzione e restano senza l’operatore igienico personale, a causa della rescissione anticipata del contratto di una delle quattro cooperative che se ne occupava. Così – scrivono i genitori, assistiti dal sindacato Slai Cobas – “a studenti come Ivan, Benedetta e altri è stato impedito di frequentare la scuola perché le istituzioni di riferimento non hanno affatto riattivato servizi come il trasporto, o hanno fatto ripartire con molto ritardo il servizio di assistenza igienico-personale che ad oggi funziona a singhiozzo”.
“Questi servizi – si legge nella missiva indirizzata al Capo dello Stato – sono essenziali per questi ragazzi che per frequentare la scuola, oltre al docente di sostegno, hanno bisogno sia del servizio di trasporto, perché a secondo delle tipologie di disabilità e delle condizioni delle famiglie necessitano di essere accompagnati con mezzi appositi a scuola, sia dell’assistente igienico-personale dedicato che oltre alla cura dell’igiene assiste lo studente durante la ricreazione, nelle attività di laboratorio, all’ingresso e all’uscita da scuola, durante le gite scolastiche”.
A fine dicembre 2016 di una delle Cooperative Sociali che avevano vinto l’appalto a novembre 2016 per l’assistenza igienico personale si è ritirata e due gare di appalto sono andate deserte per il servizio di trasporto. “Abbiamo dovuto assistere – si legge nella lettera – ad una lunghissima e inaudita trafila della macchina burocratica istituzionale con
continuo rimpallo di competenze e responsabilità tra la Regione Siciliana, che ha in carico attraverso l’Assessorato alla Famiglia, a seguito della legge regionale del 5 dicembre, lo stanziamento delle risorse e la Citta’ Metropolitana con a capo il sindaco Orlando, che si deve invece occupare della gestione esecutiva dei servizi al fine di erogarli. Ad oggi la situazione è ancora più incresciosa: il servizio di trasporto non è ripartito, il sindaco Orlando non ha neanche provveduto ad emettere un’ordinanza di emergenza per affidare direttamente, anche in modo temporaneo, il servizio di trasporto nell’attesa dell’espletamento di una nuova gara”.
Per i genitori si tratta di una battaglia di civiltà: “Anche il servizio di assistenza igienico personale funziona ad intermittenza perché gli assistenti senza gli studenti disabili frequentanti non possono lavorare, visto che sono vincolati alla presenza dello studente assegnato e gli viene peraltro impedito di restare per esempio a fare da supporto ad altri loro colleghi che magari hanno “la fortuna” di avere lo studente presente, e che lavorano in situazioni abbastanza critiche avendo assegnati contemporaneamente, solo per risparmiare, 5 studenti gravi”.
E ci sono famiglie che sono state richiamate dai dirigenti scolastici: “Alcune scuole come quella in cui è iscritto Ivan minacciano di fare la segnalazione agli uffici di competenza in merito alla prolungata assenza degli studenti, come se fosse colpa delle famiglie. Questi ragazzi non possono andare a scuola non per inadempienza dei genitori, ma solo e
unicamente per responsabilità delle Istituzioni che continuano a non dare soluzioni definitive ad un problema annoso quale quello dei servizi di assistenza che oggi e’ diventato davvero indecente. Le famiglie e gli operatori sono stati costretti anche a ricorrere alla presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio”.