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Pd, Martina: “Io candidato? Ci penserò”. Delrio: “Renzi vuole una soluzione unitaria”
Posted by Ileana Argentin at 10:39 AM. Placed in Rassegna stampa category
Secondo l’ex ministro delle Infrastrutture, l’ex premier non vuole essere protagonista del congresso ma “darà una mano” per evitare divisioni. L’attuale segretario riflette ancora su una candidatura. Ma sembra sempre più tentato. Scintille Emiliano-Calenda
Il giorno dopo la prova positiva della piazza – con la buona partecipazione alla manifestazione di Roma – il Pd prova a capitalizzare. E a mantenere un approccio unitario. Il segretario, Maurizio Martina – protagonista in piazza del Popolo di un discorso che è piaciuto ai militanti – non esclude una candidatura al prossimo congresso. “Ragionerò, ci penserò”, ha detto. “Ieri c’è stata la manifestazione, adesso abbiamo il Forum a fine ottobre con il quale comincerà il percorso congressuale. Non metto il mio destino davanti al progetto”. E poi: “È giusto che ci siano tante candidature, non possiamo assomigliare a forze in cui comanda qualcuno, magari raccomandato da qualche Srl”. Insomma, sembra tentato.
Graziano Delrio, a lungo considerato uno dei possibili candidati al Congresso per l’area renziana, intanto parla delle sue intenzioni e di quelle dell’ex presidente del Consiglio: “Matteo Renzi non vuole essere in campo in questo momento, la sua è una scelta definitiva, non è in campo ma vuole aiutare una soluzione che sia unitaria. Questo lo so per certo perché siamo amici”.
Personalmente, Delrio conferma di non volersi candidare. “Non mi ritengo adatto – ha detto – non tutti possono fare tutto. Ad esempio, Bersani non era adatto a fare il segretario e per questo, anche se siamo amici, ho appoggiato Renzi. Noi emiliani siamo testardi”. Ieri, per esempio, Renzi ha utilizzato parole più concilianti nei confronti della candidatura di Nicola Zingaretti negando di averlo mai bocciato come segretario. Le accuse di ambiguità nei confronti dei Cinquestelle sembrano dunque essere state messe da parte. L’ultimo nome circolato per la corrente renziana come candidato al Congresso è stato quello di Ettore Rosato, ma la scelta definitiva non sembra ancora essere stata fatta.
A non rassegnarsi al clima unitario sembrano invece Carlo Calenda e Michele Emiliano. Da tempo, anche a causa di visioni opposte sui dossier Ilva e Tap, tra i due dirigenti Pd volano accuse e insulti e oggi sui social è andato in scena l’ultimo duello. Il governatore della Puglia risponde in modo piccato a chi scrive che per “dignità”, Martina e Orfini “dovrebbero cacciarlo” dal partito (Emiliano, per scelta, non ha partecipato neppure alla manifestazione di piazza del Popolo).
Michele fossi il Segretario è la prima cosa che farei. Hai passato gli ultimi anni ad accusare i nostri governi di qualsiasi nefandezza con insulti vergognosi. Fai politica per un altro partito. È una questione di rispetto per se stessi. Se non lo hai tu lo deve avere il PD.
“Chi avrebbe le palle di cacciarmi nel Pd?”, scrive. A stretto giro di posta arriva la ‘candidatura’ di Calenda: “Michele fossi il segretario è la prima cosa che farei – twitta l’ex ministro dello Sviluppo economico – hai passato gli ultimi anni ad accusare i nostri governi di qualsiasi nefandezza con insulti vergognosi. Fai politica per un altro partito. È una questione di rispetto per se stessi. Se non lo fai tu, lo deve avere il Pd”.
Infine, la questione delle date del Congresso. L’ipotesi del 27 gennaio per le primarie potrebbe essere accantonata per la coincidenza con la Giornata della memoria. A questo punto, è possibile che slittino a febbraio.
Tratto da: https://www.repubblica.it/politica/2018/10/01/news/pd_partito_democratico_renzi_delrio-207865578/