Pensione invalidità, integrazione al minimo: limiti di reddito per il 2019

INPS
Assegno ordinario di invalidità: aggiornati i limiti di reddito per beneficiare dell’integrazione al minimo della pensione.

Pensione invalidità, integrazione al minimo: limiti di reddito per il 2019

Pensione d’invalidità: sono stati aggiornati i limiti di reddito – sia individuale che coniugale – per beneficiare dello strumento dell’integrazione al trattamento minimo dell’assegno ordinario di invalidità.

Prima di andare avanti e vedere quali sono i valori per beneficiare dell’aumento della pensione minima è bene ricordare cosa si intende per assegno ordinario di invalidità: questo è riconosciuto ai lavoratori (sia dipendenti che autonomi) che a causa di un’infermità fisica o mentale hanno subito una riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3. Non è sufficiente però questa condizione, visto che per beneficiare di questa pensione d’invalidità è necessario anche che il lavoratore abbia almeno cinque anni di contributi accreditati, di cui almeno tre nell’ultimo quinquennio precedente alla data in cui si presenta la domanda per il trattamento.

L’importo di questo assegno è calcolato in base ai contributi effettivamente versati dal lavoratore; è abbastanza frequente, quindi, che l’importo riconosciuto con questa pensione di invalidità sia molto basso, inferiore persino a quello della pensione minima.

A tal proposito, in molti speravano che con l’introduzione di reddito e pensione di cittadinanza anche l’importo delle pensioni d’invalidità venisse aumentato a 780,00€; così non è stato, tuttavia su questi trattamenti continua ad applicarsi lo strumento dell’integrazione al minimo per il quale, come anticipato, sono stati aggiornati i limiti di reddito.

Integrazione al minimo pensione d’invalidità: gli importi
Quando un assegno ordinario di invalidità è molto basso, questo può essere integrato di una certa somma utile per farlo arrivare almeno al pari della pensione minima che per il 2019 è pari a 513,01€.

Ad esempio, un lavoratore invalido – con capacità di lavoro ridotta di oltre i 2/3 – che prende un assegno di 200,00€, può beneficiare di un’integrazione di 313,01€, così che l’importo raggiunga quello previsto per la pensione minima.

Affinché il lavoratore benefici però dell’integrazione piena, però, è necessario che questo soddisfi determinate condizioni legate al reddito, sia personale che coniugale.

Integrazione al minimo pensione d’invalidità: i limiti di reddito
Nel dettaglio, i limiti di reddito per l’integrazione al minimo della pensione d’invalidità sono stati aggiornati nel 2019 (sono aumentati dell’1,1%, al pari del tasso di rivalutazione delle pensioni) con il seguente risultato:

reddito personale inferiore a 11.907,74€;
se invece il beneficiario della misura è coniugato, il reddito coniugale deve essere inferiore a 17.861,61€.
Per il calcolo del limite vanno considerati tutti i redditi soggetti ad Irpef, compresi quelli soggetti a tassazione separata (come ad esempio il TFR), con l’eccezione rappresentata dal reddito derivante dalla casa di abitazione e dell’importo stesso dell’assegno da integrare.

Ma cosa succede quando il reddito personale del lavoratore coniugato è superiore ad 11.907,74€, mentre quello coniugale è più basso della soglia suddetta? Nel caso del trattamento minimo per la generalità delle pensioni entrambe le condizioni devono essere soddisfatte, ma per la pensione d’invalidità non è così. Questo significa che l’integrazione spetta anche quando viene superato il limite di reddito personale, purché venga rispettato quello previsto per il coniugale.

Quando vengono soddisfatte queste due condizioni, quindi, il lavoratore invalido beneficia di un’integrazione della pensione che in ogni caso non può rendere l’assegno percepito più alto di 513,01€.

C’è un’altra condizione, inoltre, che l’integrazione al minimo dell’assegno ordinario di invalidità deve rispettare; si tratta di una regola non valida per gli altri trattamenti pensionistici che stabilisce – come descritto dalla legge 222/1984 – che in ogni caso l’importo dell’integrazione non può essere superiore a quello dell’assegno sociale (per il 2019 l’importo è di 457,99€).

Nessuna integrazione parziale

Nel caso in cui i limiti di reddito suddetti non vengano soddisfatti, il lavoratore non ha diritto ad alcuna integrazione al minimo della pensione.

A differenza di quanto stabilito per le pensioni ordinarie, infatti, non è prevista alcuna integrazione parziale per quelle di invalidità.

Iscriviti alla newsletter “Lavoro” per ricevere le news su Assegno ordinario di invalidità

Tratto da: https://www.money.it/pensione-invalidita-integrazione-minimo-limiti-reddito-2019