Più di 500 ragazze e ragazzi con disabilità InSuperAbili grazie al calcio

444Storia di un progetto nato quasi per caso ma che, in pochi anni, è riuscito a coinvolgere centinaia di ragazze e ragazzi con disabilità in tutta Italia

Due amici e un cuore che batte per un’unica grande passione, quella per il calcio: da questi presupposti è nato, nel 2012, il progetto InSuperAbili. Davide Leonardi ed Ezio Grosso, all’epoca, erano due giovani impiegati di banca torinesi alle prese con un’impresa sportiva e con un corso di perfezionamento calcistico assolutamente ordinario, studiato per ragazzi normodotati: da lì, grazie all’incontro con l’attuale “direttore sportivo onorario” Attila Malfatti (all’epoca alla Juventus) e con Micaela, sorella con sindrome di Down di quest’ultimo, si è sviluppata l’idea di creare una scuola calcio rivolta a persone con disabilità.

Davide ed Ezio hanno un obiettivo preciso e ambizioso: creare un vero e proprio movimento del calcio per persone con disabilità in Italia, attualmente frammentato tra associazioni e federazioni diverse. Per farlo sono partiti dallo studio del territorio nazionale e da una ricerca approfondita che ha portato alla scoperta di realtà radicate e ben strutturate come il modello Football for Disabled sviluppato in Russia e Ucraina o, ancor meglio, il competitivo modello inglese, dove squadre professionistiche come Everton e Fulham gestiscono direttamente la propria sezione disabili. Insuperabili, grazie a uno staff di alto livello composto da tecnici qualificati con specifica formazione, psicologi, educatori professionali, fisioterapisti e logopedisti, sta proprio cercando di importare in Italia quest’ultimo modello dove nulla è lasciato al caso, l’improvvisazione non è ammessa e dove l’educazione e l’insegnamento della pratica sportiva vengono adeguate alle funzionalità specifiche delle persone. Questo modello di insegnamento implica anche un’approfondita raccolta dati con lo scopo di analizzare i benefici nell’eventualità di replicarlo altrove.

bambino palloneIn pochissimi anni questa realtà, che accoglie ragazze e ragazzi con disabilità fisico/motoria e intellettivo/relazionale, si è ingrandita a dismisura: solamente nel primo anno di attività, grazie ad un’intensa campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nelle Aziende Sanitarie Locali, il numero di iscritti è passato da 4 a 25. Dopo sei anni, InSuperAbili è riuscita a coinvolgere più di 500 ragazze e ragazzi suddivisi in tredici scuole calcio aperte in tutta Italia (Torino, Ivrea, Genova, Milano, Rovetta, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Chioggia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Lecce e Siracusa) con il supporto di Reset Academy, la rete sportiva creata dal procuratore Davide Lippi e dal manager Carlo Diana.

Ma il calcio, si sa, è soprattutto campo, erba, fatica, sudore e spogliatoio: com’è quindi strutturata la parte tecnica di InSuperAbili? Le categorie sono cinque, suddivise in modo flessibile in base alla tipologia di disabilità, alla funzionalità e all’età: si parte dai Primi Calci con obiettivi prevalentemente didattici per poi passare ai Giovanissimi, dove sono raggruppate tutte le tipologie di disabilità motoria (persone in carrozzina o con la necessità di utilizzo di ausili come treppiedi, deambulatori, stampelle o tutori), ai Berretti (prevalentemente persone con sindrome di Down con funzionalità medio-alte), alla Primavera (disabilità intellettivo/relazionali under 17) per concludere con la Prima Squadra (persone con disabilità intellettive e psichiatriche over 18 con funzionalità alte). Le squadre partecipano alle fasi regionali e nazionali dei campionati FISDIR e ai campionati di 4°, 5° e 6° categoria creati dal Centro Sportivo Italiano in collaborazione con la Lega Nazionale Dilettanti.

Un progetto come questo, inoltre, non può prescindere da una comunicazione professionale e capillare che, oltre al claim e al logo InSuperAbili, ha portato al reclutamento di testimonial come Giorgio Chiellini, Gianluigi Buffon, Antonio Candreva, Andrea Ranocchia e Marcello Lippi e allo sviluppo di iniziative parallele come lo store di Via Montevideo 6 a Torino (dove vengono attuati progetti mirati di inserimento lavorativo) e il fumetto realizzato con disegni di Mattia Simeoni e testi dello sceneggiatore di Dylan Dog Fabrizio Accatino (scaricabile gratuitamente qui).

insuperabili premiazioniPer rendere sempre più grande e inclusivo il progetto Davide ed Ezio punteranno anche sull’innovazione attraverso l’InSuperAbili Lab, luogo di incontro dove incrementare l’autonomia e la relazione, e lo studio di uno dei nuovi grandi settori di investimento sportivo: quello dei videogiochi e della game therapy, strumenti dalle potenzialità incredibili per lo sviluppo dell’interazione e delle facoltà fisiche e mentali applicate allo sport.
Il percorso per creare un unico grande movimento calcistico per persone con disabilità in Italia sarà ancora lungo e tortuoso, ma qualcosa si sta muovendo anche grazie ad InSuperAbili: uno dei primi passi è rappresentato dalla creazione del corso specializzato per tecnico di calcio (riconosciuto dal Comitato Italiano Paralimpico e dalla FISDIR) realizzato in collaborazione con l’ente di promozione sportiva ASC. Il dialogo, necessario e fondamentale, con la FISPES e con tutti gli attori potenzialmente interessati è già partito, ma sarà necessario fare un ulteriore sforzo per perseguire l’obiettivo ultimo di imitare l’Inghilterra coinvolgendo la FIGC nella presa in carico diretta di tutto il settore.

Tratto da: https://www.disabili.com/sport/articoli-qsportq/piu-di-500-ragazze-e-ragazzi-con-disabilita-insuperabili-grazie-al-calcio