novembre
Raggi, cinque mesi di caos nomine Squadra incompleta e molte spine
Posted by Ileana Argentin at 3:04 PM. Placed in Rassegna stampa category
Dal capo di gabinetto al segretario generale, dalla Ragioneria (in scadenza) al dg Atac, fino ai problemi interni tra caso-Marra e la grana rotazione dei dirigenti: sono ancora molte le caselle da riempire mentre la città soffre per questioni viabilità e rifiuti
Cause contabili, esposti in Procura e un problema politico ancora senza soluzione. Ma tra gli effetti del caos nomine che, a quasi cinque mesi dall’insediamento, lascia tuttora vacanti ruoli chiave nella squadra di Virginia Raggi, quello più pesante per Roma è la «lentezza degli uffici a gestire le pratiche». I lamenti sono dei cittadini rimasti impigliati nel groviglio dei Piani di zona. Cittadini delusi dalle «risposte formali e non efficaci» del Campidoglio che vedono come ultima chance l’interrogazione che domani il consigliere in quota FdI Andrea De Priamo sottoporrà in Aula all’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini. È il segnale — uno dei tanti — che la macchina amministrativa resta ingolfata. O che forse non si è mai davvero messa in moto.
Anche perché è dai primi di settembre che il motore perde pezzi: dalle dimissioni finite sui tavoli della Procura di Carla Romana Raineri e Marcello Minenna, rispettivamente ex capo gabinetto e ex assessore al Bilancio (sostituito dopo un mese di ricerche vane da Andrea Mazzillo, pescato nello staff di Raggi) che indussero all’addio anche l’ex ad di Ama, Alessandro Solidoro. Adesso al vertice di Ama c’è l’avvocato Antonella Giglio, ma la partecipata dei rifiuti è sempre nella bufera a causa dei conflitti tra l’assessora all’Ambiente, Paola Muraro, e Stefano Bina, dg il cui interim vale fino al 31 dicembre. Mentre l’altra maxi municipalizzata, l’Atac, ha sì la linea politica dell’amministratore unico, Manuel Fantasia, ma non la gestione operativa del dg: dopo la rottura con Marco Rettighieri il nuovo direttore generale ancora non c’è. E infatti rifiuti e viabilità restano ferite aperte.
Poi c’è il capitolo rotazione dirigenti, grana legata alla discussa figura di Raffaele Marra. Inamovibile per la sindaca, ma sgradito ai vertici del M5S: «Liberatene, è troppo potente», aveva avvertito Beppe Grillo. La rivoluzione era stata pensata per 163 incarichi e avrebbe dovuto dare il cambio di passo al funzionamento degli uffici. Invece è stata praticata solo per 11 dirigenti capitolini mentre almeno altri 80 preparano il ricorso al giudice del Lavoro. Un caos. Con, in allegato, l’immancabile corto circuito politico legato allo «spoil system» studiato da Marra, auto-confermatosi capo del Personale e poi finito sotto il faro dell’Anticorruzione per lo scatto di carriera disposto a favore del fratello Renato: dai vigili alla direzione Turismo con 20mila euro in più in busta paga.
Fatto sta che la squadra di Raggi continua a risultare incompleta. E la gestione della città sempre più faticosa. Niente capo gabinetto, ruolo chiave soprattutto per la gestione del maxi debito sul quale, infatti, non è stato fatto l’audit che era stato tema centrale della campagna elettorale. Raggi aveva chiesto a Raffaele Guariniello di ricoprire l’incarico pensando ad garanzia in grado di mettere a tacere le voci di una sindaca eterodiretta dal trio Marra-Romeo-Frongia. Ma il 75enne ex magistrato, ora consulente alla Camera, ha detto sì solo ad una collaborazione su temi ambientali, in particolare a dare una mano nel contenzioso tra il Campidoglio e il ras dei rifiuti Manlio Cerroni. Quelli di Luca Uguccioni, ex segretario generale a Bologna nel Comune Pd di Virginio Merola, e Marco Agostini, vicepresidente di una profit che dà lavoro ai disabili ma soprattutto militante storico del MeetUp Cinque Stelle romano, sono curricula vagliati ma, evidentemente, non degni di scelta. E manca pure il segretario generale, cioè il responsabile dell’ufficio da cui passano tutte le ratifiche, ruolo per cui da mesi si studiano le candidature senza arrivare a dama: il posto sembrava di Pietro Paolo Mileti, già segretario a Genova, ma il suo nome sembra caduto nel vuoto. Mentre per la Ragioneria c’è stata una soluzione «tampone» con l’interna Paola Colusso (interim fino al 30 novembre) dopo la rimozione coatta di Stefano Fermante «per motivi politici», come si è lasciato sfuggire il capo della segreteria politica della sindaca, Salvatore Romeo. La squadra al completo, quindi, non c’è. Ma gli avversari, cioè i problemi di Roma, avanzano.
Tratto da: http://roma.corriere.it/notizie/politica/16_novembre_20/raggi-cinque-mesi-caos-nomine-squadra-incompleta-molte-spine-b62b35c6-af6c-11e6-8815-37f3520714e8.shtml