REDDITO CITTADINANZA. LA ‘BUFALA’ DELLA DISABILITÀ SECONDO FISH

fish-LOGO-trasparente-webGli emendamenti dell’associazione non sono stati accolti. Falabella: “Disabilita’ ignorata nel decreto sul reddito di cittadinanza: nessun aumento delle pensioni d’invalidita’ e i nuclei con componenti disabili saranno svantaggiati, perche’ le pensioni d’invalidita’ saranno conteggiate nel reddito” (RED.SOC.) ROMA – Il reddito di cittadinanza e’ appena nato e gia’ riceve le prime stroncature: una delle piu’ tempestive e’ quella, netta, che arriva dalla Fish, in merito alla questione della disabilita’, divenuta centrale nelle ultime settimane, soprattutto dopo “l’ultimatum” di Salvini. Fish aveva proposto delle correzioni, rispetto alla bozza di decreto che circolava: quelle correzioni, a quanto pare, non sono state accolte. E Fish reagisce con una netta bocciatura. “Uno degli impegni piu’ severi nelle prossime ore sara’ quello di spiegare alla nostra gente come – al di la’ degli annunci e dei giochi con i numeri e le parole – la disabilita’ sia stata ignorata nel decreto sul reddito di cittadinanza – commenta il presidente Vincenzo Falabella – . Alle moltissime persone che gia’ ci contattano in queste ore, andra’ innanzitutto spiegato che l’annunciato aumento delle pensioni di invalidita’ non trova alcuna concretezza nella misura approvata dal Governo”. Secondo Fish, i nuclei in cui sono presenti persone con disabilita’, titolari di pensione d’invalidita’ civile, saranno addirittura penalizzate. Perche’? “Vengono considerate alla stregua di un reddito le stesse pensioni di invalidita’, criterio che avevamo chiesto fosse espunto dal decreto. Inoltre nessun coefficiente aggiuntivo considera la presenza di una persona disabile nel nucleo”. Ne’ soddisfa la Fish, evidentemente, l’innalzamento da 6 mila a 20 mila euro del limite reddituale familiare previsto dalla norma in presenza di un componente disabile all’interno del nucleo. Critiche anche sul fronte dei numeri: secondo il ministro di Maio, sarebbero 250 mila i nuclei in cui sia presente una persona con disabilita’. “In Italia, secondo Istat, esistono 1,7 milioni nuclei in condizione di poverta’ assoluta – precisa Fish – Questi rappresentano, per dichiarazione dello stesso Governo, la platea dei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza. All’interno di quei nuclei poveri assoluti, vi sono anche persone con quella disabilita’ che e’ una delle prime cause di impoverimento. Quando il governo, in tutte le sue componenti, e’ stato messo alle strette dalle nostre serrate critiche – riferisce Falabella – il ministero del Lavoro ha effettuato un sommario controllo sulla banca dati Isee, scoprendo che vi e’ un numero consistente di famiglie sotto la soglia di 9.360 euro con una persona con disabilita’ al loro interno. Appurato tardivamente cio’, invece di elaborare risposte congruenti, ha usato il dato a fini propagandistici, lasciando inalterati quei criteri che trattano meno favorevolmente proprio quei nuclei”. I risultati, per Fish, sono evidenti e pienamente deludenti: nessun propagandato aumento delle pensioni di invalidita’ e l’importo del reddito di cittadinanza sara’, in tutti i casi, piu’ basso quando in famiglia c’e’ un componente disabile, un titolare di pensione sociale, un giovane che percepisce una borsa lavoro. “Di fronte a queste evidenze – conclude il presidente Falabella – non ci resta che chiamare a raccolta le nostre associazioni e tutte le organizzazioni dell’impegno civile e chiedere con forza al Parlamento di censurare e modificare quel testo, visto che il governo ha pedissequamente ignorato ogni ragionevole richiesta di emendamento!” (www.redattoresociale.it) 181227 01 2019 NNNN