luglio
Renzi a Rio e la Raggi è pronta ad affossare Roma 2024…
Posted by Ileana Argentin at 11:34 AM. Placed in Rassegna stampa category
Nessuno. Nemmeno l’architetto Mengoni. Uno schiaffo del Comune alla candidatura di Roma 2024: a Rio non si sarà il sindaco Raggi, non ci sarà il vicesindaco con delega allo sport Frongia e, come detto, non ci sarà nemmeno l’architetto Mengoni, che al Campidoglio non sarebbe costato un euro. Malagò-Montezemolo-Carraro-Pescante-Pancalli-Bianchedi dovranno fare i salti mortali per spiegare ai membri Cio l’assenza del Comune. Che è, come si sa, decisivo nella candidatura. Ci saranno i sindaci di Los Angeles (sempre più favorita), Parigi (che sconta l’incubo-terrorismo) e Budapest (con i suoi muri anti-migranti). Di Roma nessuno. Non solo hanno da fare (comprensibile, si sono appena insediati in un caos totale) ma soprattutto non gliene frega assolutamente niente dell’Olimpiade. E non mancano di ricordarlo ogni giorno. Anche con parole estremamente sgradevoli. Angelo Diario (M5S), presidente commissione sport dell’assemblea capitolina, ha appena detto: “Il dossier? Negativo su tutti i punti di vista”. Frongia (che di Malagò non ha nessuna simpatia): “Le emergenze della città sono ben distanti dalla candidatura”. De Vito: “Servono servizi adeguati, non un evento di 15 giorni nel 2024”. La Raggi poi, ha detto di tutto e di più, e non si capisce bene come qualcuno abbia interpretato alcune sue parole cone un’apertura. Di Battista e Di Maio, che nel Movimento grillino contano di sicuro più della Raggi e di tutti gli altri messi insieme, che ne pensano di Roma 2024? Non si sa di preciso, ma pare che tanto favorevoli non lo siano nemmeno loro.
“Ci va Di Battista nelle periferie a spiegare che Roma non se la sente di avere 177 mila posti di lavoro in più ed un aumento stimato del 2,4% del Pil per la Regione che ospiterà le Olimpiadi nel 2024? E soprattutto il no espresso a chiare lettere dall’esponente del M5S prepara il terreno al gran rifiuto della giunta Raggi?”. Così il senatore del Pd, Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura e Sport di Palazzo Madama, la stessa commissione che ha in programma di ascoltare Virginia Raggi in settembre, proprio sulla candidatura di Roma. “Di Battista nel suo post- sottolinea il parlamentare- ha fornito dati incompleti, ha paura del passato. Consiglio un’attenta lettura dell’analisi sull’impatto economico dei giochi fatta dall’Università di Tor Vergata”, conclude Marcucci. Matteo Renzi che invece crede eccome nella candidatura sarà a Rio: ospite di Thomas Bach in una colazione con i capi di Stato, il premier sarà anche all’inaugurazione di Casa Italia (3 agosto), dei Giochi (5 agosto) e seguirà anche le prime gare fra cui il ciclismo, di cui è appassionato, e la scherma. Renzi ha stanziato una quindicina di milioni per la candidatura e ha promesso circa 2 miliardi, a rate, se davvero il Cio dovesse darci i Giochi. Di recente Renzi ha detto che Roma è favorita (ha un po’ esagerato…) e a Rio sarà di sicuro il mattatore della nostra candidatura.
Attenzione però: gira voce in Transatlantico che in occasione del viaggio di Renzi a Rio, la Raggi potrebbe fare una conferenza stampa a Roma, ai primi di agosto, per dire il suo no definitivo alla candidatura. Tanto che avrebbero consigliato al premier di non andare ai Giochi brasiliani: ma lui a Rio ci sarà, e porterà avanti il “bid” italiano, perché non è coinvolta solo Roma, con decisione e convinzione. Questo potrebbe creare appunto nuove frizioni col (variegato) Movimento grillino. Malagò cercherà di fare il possibile (il miracolo) per salvare la candidatura o almeno portarla avanti sino alla prossima primavera, quando potrebbe esserci il referendum che affosserebbe tutto come vogliono Radicali e Sinistra Italiana, più grillini dei grillini. Sta accettando di tutto il n.1 del Coni, che parte sabato per Rio: è disposto anche a rivedere il dossier, a condizione che non glielo buttino all’aria e decidano di fare il Villaggio Olimpico chissà dove. Forse Montezemolo è meno diplomatico di Malagò. Secondo un membro Cio che conosce i meccanismi che regolano certe scelte, ora Roma è crollata, ha solo 10 per cento di possibilità di spuntarla il 13 settembre 2017. Sempre che per quella data la candidatura sia ancora in piedi. Ma vale la pena continuare con questo stillicidio ormai quotidiano?
La Procura Figc fa gola, centinaia di domande…
Chiusura oggi, 29 luglio, ore 19, per presentare le domande agli organi di giustizia sportiva, tribunali, procura Figc, giudice sportivo, eccetera: alla fine le domande potrebbero essere oltre 800. Non certo per soldi visto che uno come Palazzi prende 45 euro al giorno di diaria (e i sostituti procuratori) 31. Il procuratore Palazzi dovrebbe andare al tribunale di primo grado, al posto di Artico, ma si troverebbe a giudicare cause da lui istruite: è normale? Forse in Figc sì. Tosel resterà giudice sportivo, alla procura Figc potrebbero andare Pecoraro o il generale Adinolfi (ma è vicepresidente dell’agenzia Adn Kronos). Gira anche il nome di Sandulli, protagonista ai tempi di Calciopoli, peraltro già sanzionato dalla procura stessa di recente. Mentre per la procura interregionale, sede unica a Roma, i candidati sono Grauso e Squicquero. Le nomine non verranno fatte nel prossimo consiglio federale, il 4 agosto, ma in quello del 29 agosto, data limite prima che tutta la materia passi in mano al Coni . Forse verrà studiata una deroga alla nuova normativa per salvare persone di capacità ed esperienza come Piccolomini, ex Anav, che altrimenti sarebbero tagliate fuori.
Tratto da: http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2016/07/29/news/renzi_a_rio_e_la_raggi_e_pronta_ad_affossare_roma_2024_-145027644/