Riace, primo giorno in “esilio” del sindaco Lucano: “Non è un luogo fisso dove stare, ho dormito in macchina”

pAllontanato dal suo paese simbolo di integrazione e accoglienza, racconta di messaggi di sostegno ricevuti da privati cittadini e presidenti di Regione. “C’è chi vuole civilità della barbarie, noi quella dei rapporti umani”.

“È una questione politica. Bisogna portare in giro il messaggio politico di Riace”. Dovrà ricredersi chi pensava che l’esilio da Riace avrebbe fatto sprofondare Mimmo Lucano nello sconforto o gli avrebbe fatto terra bruciata attorno. Il sindaco, oggi sospeso, del paese dell’accoglienza per la “sua” Riace ha voglia di combattere. E non solo in Calabria.

E’ stanco. “Sono in giro perche’ non ce l’ho un luogo fisso dove stare – dice – Per quattro ore ho dormito nella macchina. Ho una borsa in macchina, ho messo quattro cose, io vengo dalla militanza, sono abituato”. Ma – assicura – più sereno. Lucano parla da uomo libero, dopo due settimane di domiciliari. Da questa mattina all’alba per ordine dei giudici non può mettere piede nel paese di cui è diventato simbolo, ma la cosa al momento non sembra abbatterlo. “Nei momenti di difficoltà bisogna pensare a chi sta peggio di noi, ogni esperienza serve a qualcosa. Così sarà anche per questa”.

Una polo un po’ stropicciata come il viso che tradisce la nottata passata praticamente in bianco, Lucano ci tiene ad assicurare di stare meglio. “Sono più tranquillo adesso. Sto riassaporando un po’ di libertà, dopo settimane chiuso in casa. E voglio leggere questo passaggio come un passo avanti verso la verità”. E ha voglia di raccontarla la sua verità Lucano, non solo in Calabria, ma in tutta Italia.

Lo hanno chiamato in molti “da tutta Italia, dalla Svizzera, dalla Spagna. Il presidente della Regione Toscana ha detto che sabato verrà qui in segno di solidarietà”, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, lo ha invitato nella sua città, e lo stesso ha fatto Leoluca Orlando a Palermo. “Potrei andarci, adesso vedremo. Ma penso di accettare. Su Riace, bisogna fare passare un messaggio politico. In Italia c’è una parte che va verso la costruzione della civiltà della barbarie e una parte che va verso la civiltà dei rapporti umani”.

Tratto da: https://www.repubblica.it/cronaca/2018/10/17/news/il_sindaco_di_riace_c_e_chi_vuole_una_civilta_di_barbarie_e_chi_punta_ai_rapporti_umani_-209207057/