Roma, al via mercoledì il processo per mafia al clan Spada

Nell’aula bunker di Rebibbia 27 esponenti della famiglia sinti di Ostia alla sbarra

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Roma, al via mercoledì il processo per mafia al clan Spada
Roberto e Carmine Spada
Associazione a delinquere di stampo mafioso. Con questo capo d’imputazione si apre mercoledì mattina nell’aula bunker di Rebibbia il processo alla famiglia Spada di Ostia. Ventisette gli imputati che sono a giudizio immediato, gli altri cinque (personaggi minori dell’organizzazione) subiranno un procedimento ordinario. Furono in tutto 32 gli arrestati lo scorso 25 gennaio all’alba.

Tra gli imputati il boss Carmine, detto Romoletto, il cugino Armando, il fratello Roberto, quello della testata al cronista di Nemo Daniele Piervincenzi. Nel processo, figlio dell’operazione “Eclissi” fatta da polizia e carabinieri contro la mafia di Ostia, sarà la terza Corte d’assise a valutare il materiale probatorio messo a disposizione dai pm Mario Palazzi e Ilaria Calò: centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali e dichiarazioni di almeno cinque collaboratori di giustizia i cui racconti hanno consentito di “delineare in modo puntuale e convergente la storia degli ultimi 10 anni dell’organizzazione criminale che fa capo alla famiglia Spada a Ostia come associazione di tipo mafioso”.

Così il gip Simonetta D’Alessandro che il 25 gennaio scorso ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 32 esponenti del clan “il cui progetto criminale era finalizzato a rimarcare con metodi tipicamente mafiosi un vero e proprio controllo del territorio”. Sul banco degli imputati, oltre a Carmine Spada ritenuto da chi indaga “capo, promotore e vertice dell’organizzazione, responsabile di impartire ordini e direttive in ordine al controllo del territorio, ai fatti di sangue, alla gestione delle attività delittuose di estorsione, usura, traffico di stupefacenti e detenzione e porto di armi da sparo”, anche gran parte della sua famiglia (cugini, fratelli).

Enorme la lista dei reati contestati dai magistrati: si va dall’associazione per delinquere di stampo mafioso a episodi di omicidio, estorsione, usura, detenzione, porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati, traffico di stupefacenti e attribuzione fittizia di beni. Al centro degli accertamenti, tra le altre cose, c’è l’agguato che secondo gli inquirenti segnò l’ascesa del clan Spada e che costò la vita a Giovanni Galleoni, detto Baficchio e a Francesco Antonini soprannominato Sorcanera. I due vennero uccisi a colpi d’arma da fuoco da killer a volto scoperto, in un bar del litorale il 22 novembre di sette anni fa.

TRATTO DA: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/06/04/news/roma_al_via_giovedi_il_processo_per_mafia_al_clan_spada-198106263/