Roma, aziende chiuse o in fuga: il mondo del lavoro in piazza contro Raggi

La manifestazione, mercoledì 6 giugno alle 17, sarà scandita dallo slogan “Quanto eri bella Roma” davanti al Campidoglio; attese 50mila persone
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Roma, aziende chiuse o in fuga: il mondo del lavoro in piazza contro Raggi
Il mondo del lavoro in rivolta contro l’immobilismo della giunta Raggi. La fuga delle grandi aziende e industrie da Roma ma anche il rischio di fallimento di Atac e la sofferenza della società municipalizzate. Il blocco delle grandi opere a cominciare dai maxi appalti da oltre cento milioni per la manutenzione delle strade colabrodo della Capitale mai partiti.

I dati della crisi del territorio di Roma recentemente diffusi dalla Camera di Commercio sono drammatici: dal 2010 al 2018 sono 2.445 le industrie scappate, anche per la mancanza di un sostegno adeguato a cominciare dalle infrastrutture, oppure fallite. In pochi anni è sparito quasi il 10% rispetto al totale delle 24.566 grandi aziende rimaste sul territorio romano. Molte aziende hanno preferito migrare e aprire altrove, in regioni e città più accoglienti e organizzate.

Da qui la protesta. I sindacati scendono in piazza per protestare contro «l’immobilismo del Campidoglio». La manifestazione, mercoledì 6 giugno alle 17, davanti al Campidoglio sarà scandita dallo slogan «Quanto eri bella Roma». Per la prima volta le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil si mobilitano contro l’amministrazione Raggi a quasi due anni dall’insediamento. Una protesta che coinvolgerà una parte consistente dei 47 mila dipendenti che lavorano per Comune e partecipate

“Non ci sono progetti per uscire dalla crisi e fermare il declino della città – accusa il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola -. Noi invece rilanciamo su tre temi: rifiuti, trasporti e decoro. Al momento Ama non ha idee per il futuro e ha un piano industriale finto. Sui trasporti, ammesso e non concesso che il concordato di Atac passi, crediamo che il giorno dopo inizieremo a pagare oltre un miliardo senza prospettive di rilancio aziendale. E poi abbiamo chiesto al Comune di partire con una riqualificazione delle scuole e delle aree pubbliche, ma anche su questo è tutto fermo”.

“Riprendiamo un cammino iniziato il 24 giugno scorso quando lanciammo ‘Roma si muove – spiega ancora Azzola – questa volta lo slogan scelto e’ ‘Quanto eri bella Roma’. Constatiamo infatti che il Comune non ha progetti per uscire dalla crisi e fermare il declino della città. Noi invece rilanciamo su 3 temi: rifiuti, trasporti e decoro. Per quanto riguarda i rifiuti verifichiamo purtroppo che Ama non ha idee per il futuro. Ha un piano industriale finto che si basa su una riduzione dei rifiuti barzelletta. Non si pensa agli impianti e all’economia circolare. Sui trasporti, ammesso e non concesso che il concordato di Atac passi, crediamo che il giorno dopo inizieremo a pagare oltre un miliardo di euro senza che però ci siano risorse per il rilancio dell’azienda. Anche in questo caso mancano idee di rilancio. Su questi due temi ricordo come nelle regioni del nord siano state abbandonate le attuali municipalizzate per fare posto a multiutily a maggioranza pubblica ma con soci privati.
Quelle aziende oggi funzionano e restituiscono utili agli azionisti”.
“Il terzo tema- conclude Azzola- riguarda il decoro delle città: abbiamo proposto al Comune di partire dalle scuole per riqualificare i quartieri. Ci sono scuole sporche e degradate. Abbiamo chiesto di mettere insieme le risorse di Stato, Regione e Comune per partire con una riqualificazione delle scuole e delle aree pubbliche. Ma anche su questo è tutto fermo”.

Dello stesso avviso il segretario della Cisl Roma e Rieti, Paolo Terrinoni, che sottilinea: “Fino ad oggi il rapporto con il Comune non abbia portato a nulla. Questo presidio arriva perché non abbiamo più’ un confronto con l’amministrazione e gli assessori visto che, tra l’altro, cambiano continuamente. Non riusciamo ad intavolare un dialogo sui vari ‘driver’ della città’ come turismo, cultura, trasporti, rifiuti e lavoro. Scendiamo quindi in piazza per svegliarli dalla loro letargia con l’auspicio di portare avanti il protocollo chiamato Fabrica Roma rimasto inattuato nella maggior parte dei contenuti. Noi comunque restiamo sempre disponibili a dare il nostro contributo affinché Roma torni ad essere una città’ degna del suo nome del suo ruolo”.

“La manifestazione sotto il Campidoglio- incalza Alberto Civica – è stato organizzato per far capire al sindaco Raggi che la nostra pazienza è finita. Dopo 2 anni di governo l’inesperienza non può più essere una giustificazione. Il protocollo chiamato ‘Fabbrica Roma’, firmato con la speranza di collaborare, ognuno per la sua parte, non ha avuto seguito. Non siamo mai stati convocati e non siamo mai riusciti a incontrare l’assessore al Bilancio Lemmetti, che per noi è un ologramma. Durante l’ultimo anno ci sono stati aumenti di bollette e prezzi dei beni primari. I romani pagano le tasse più’ alte d’Italia. Intanto però notiamo immobilismo su tanti fronti a partire da quello sui rifiuti”.

Alla manifestazione hanno dato la propria adesione le opposizioni progressiste in Comune annunciano con un comunicato congiunto che scenderanno in piazza il 6 giugno insieme ai sindacati per la manifestazione indetta in Campidoglio in opposizione alle politiche della Giunta Raggi.
“Giunta immobile città ferma. Una situazione di incertezza e assenza di programmazione affligge ogni settore dell’amministrazione. Le società capitoline, determinanti nel fornire servizi essenziali ai cittadini soffrono una crisi di indirizzo senza precedenti che determina una ricaduta qualitativamente negativa verso i cittadini”, scrivono nella nota i presidenti dei gruppi capitolini del Pd, di Sinistra per Roma è della lista civica, AntonGiulio Pelonzi, Stefano Fassina, Svetlana Celli. “Roma paga tasse altissime per servizi sempre più insufficienti e – continuano – la responsabilità, a due anni dell’insediamento della giunta Raggi, non può essere scaricata solo su inefficienze burocratiche. Saremo in piazza del Campidoglio il 6 giugno, accogliendo come consiglieri e singoli cittadini, senza simboli di partito, l’appello di Cgil, Cisl e Uil. In Assemblea Capitolina presenteremo una mozione unitaria sul rilancio delle aziende partecipate”.

“Roma non merita l’umiliazione cui assistiamo ormai quasi quotidianamente. La giunta e la maggioranza capitolina non possono ignorare gli appelli e i richiami che da più parti li sollecitano ad uscire dell’immobilismo. Dai rifiuti ai trasporti, dal sociale al lavoro, dalla cultura alle infrastrutture, la città è in forte sofferenza e i cittadini attendono risposte. Roma deve ripartire – sottolineano”. L’amministrazione comunale, concludono “non può continuare a chiudersi nel bunker Campidoglio, serve dialogo e confronto. Si ascoltino le categorie sociali e produttive. L’abbandono è diventato l’aspetto prevalente di una capitale che lascia soli i più deboli e senza sostegno le forze produttive”.

Molte le adesioni anche tra i consiglieri capitoli. “E’ un rapporto logorato, quello tra i Sindacati di Cgil Cisl e Uil e la Sindaca Raggi: inattuato il protocollo ‘Fabrica Roma’ e immobile ogni settore la città. I continui cambi alla guida degli Assessorati, il niet a qualsiasi confronto da parte dell’assessore Capitolino al Bilancio Lemetti, il letargo della Giunta in ogni settore dell’Amministrazione mettono la Capitale, i suoi cittadini e tutti i lavoratori in una situazione di incertezza, insicurezza e forte imbarazzo. Roma non cresce. Roma é ferma. Roma paga tasse altissime per servizi sempre più insufficienti”. Così in una nota Marco Palumbo, Presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale e consigliere comunale Dem, ed Erica Battaglia, delegata all’assemblea romana del Pd. “Bene dunque richiamare alla responsabilità di Governo della Capitale la maggioranza che da due anni guida la città: saremo in piazza del Campidoglio il 6 giugno, accogliendo l’appello di Cgil, Cisl e Uil alla partecipazione di chi ha a cuore il destino e il ruolo della Capitale. Roma in letargo non è un lusso che la maggioranza può prendersi. Saremo in piazza del Campidoglio dunque, sperando che quella trasparenza e quella partecipazione promesse in campagna elettorale dal M5S non restino ancora un ricordo. L’inesperienza dopo 2 anni non è più una scusa che regge: dai rifiuti ai trasporti, dal sociale alle attività produttive, dalla cultura alla sport fino ai lavori pubblici, nulla può essere più giustificato per immobilismo e depauperazione di risposte ai cittadini. Roma è sotto gli occhi di tutti: umiliata, abbandonata e senza guida”.

TRATTO DA: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/06/04/news/azinede_chiuse_o_in_fuga_da_roma_il_mondo_del_lavoro_scende_in_piazza_contro_raggi-198110812/