Roma, Befana: ai Tredicine altri quattro banchi. “Metà festa è loro”

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Dolciumi, giocattoli libri e “zampognette”. La famiglia di ambulanti ora a piazza Navona controlla 20 spazi su 42.
Ancora una volta piazza Navona fa rima con Tredicine. Nonostante le promesse della giunta Raggi, nulla pare essere davvero cambiato per la festa della Befana. Nella distribuzione delle postazioni rimaste scoperte al termine del criticatissimo bando approvato dall’amministrazione 5S lo scorso anno, torna infatti alla ribalta il nome della famiglia di venditori ambulanti che da anni fa il bello e il cattivo tempo nel settore del commercio su strada.

La holding Tredicine lo scorso anno aveva messo in cascina 17 banchi sui 30 assegnati, sbaragliando la concorrenza e assicurandoseli per ben nove anni. Con le graduatorie pubblicate ieri il conto sale a 20 su 42, quasi la metà. Stefano Tredicine si è aggiudicato uno dei due spazi ancora a disposizione per vendere giocattoli e un altro per esporre libri per bambini.

 

Una bancarella per vendere “zampognette” (che non contano come banco commerciale) va invece a Dino Tredicine. Immortalato nel 2016 a protestare accanto all’attuale vicepremier grillino Luigi Di Maio contro la direttiva Bolkestein, è il padre dell’ex consigliere forzista Giordano, condannato per i traffici di Mafia Capitale. La quarta e ultima postazione, sempre per smerciare giocattoli, è invece stata consegnata a una parente della famiglia, Maria Pierina Franceschelli. Si chiude così il cerchio sulla festa. O forse no, perché all’appello mancano comunque altri 6 banchi da assegnare. Spazi che probabilmente verranno messi a gara per la prossima edizione.

I guai su piazza Navona e la Befana iniziano da lontano per il Comune pentastellato. Ma gli effetti si sentono ancora: il litigio sulla festa, una delle tradizioni della romanità dato che la prima edizione risale addirittura al 1860, è di fatto costato all’esecutivo grillino un assessore. Indimenticabile è infatti il braccio di ferro verbale – con tanto di sfottò a mezzo stampa e relative minacce di querele – avviato ormai più di un anno fa tra l’ex titolare delle Attività produttive Commercio, Adriano Meloni, e il presidente della commissione Commercio, il consigliere 5S Andrea Coia. Il vecchio assessore lo soprannominò “Coidicine”. E da lì in poi apriti cielo: ecco uno scambio di accuse sui criteri del bando e sulla paternità della sua stesura.

Senza, però, mai arrivare al nocciolo della questione. Nell’ultima versione del regolamento per le Attività commerciali su area pubblica, uno dei primi atti approvato dalla maggioranza grillina, quella della Befana risulta essere formalmente una ” festa ” . Se fosse stata la forma giuridica, da “festa” a “fiera “, gli uffici avrebbero potuto scrivere un bando senza considerare il peso dell’anzianità dei partecipanti. Un criterio-grimaldello per i Tredicine, arrivati a Roma vendendo caldarroste e ora padroni (legittimi) di mezza piazza Navona.

Tratto da: https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/11/28/news/roma_befana_ai_tredicine_altri_quattro_banchi_meta_festa_e_loro_-212834697/