Roma, il Comune a corto di personale apre la caccia ai “distaccati”

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Sono oltre 200 gli impiegati dati in prestito a segreterie politiche e altre amministrazioni

Una parte è migrata nelle segreterie politiche dei più disparati gruppi consiliari regionali, negli uffici di assessori o ministri. Un’altra quota ha ottenuto una scrivania lontana da Roma e, soprattutto, più vicino a casa. Altri, probabilmente gli unici davvero giustificati, hanno chiesto il distacco per questioni familiari, per stare accanto a un parente malato.

Si compone così il piccolo esercito di dirigenti, funzionari e impiegati in comando dal Campidoglio presso altri enti. Sono 228 e, fatti salvi i casi previsti per legge, presto dovranno scegliere. Il Campidoglio grillino, con le assunzioni sempre bloccate e i municipi in cronica carenza di organico nonostante i 23mila dipendenti sotto contratto, si prepara a lanciare l’aut aut con una circolare. Diretta a tutti i dipartimenti e alle strutture sparse sul territorio, suona così: ” Bisogna serrare i ranghi, far rientrare chi è fuori”.

Regione Lazio, Calabria e Lombardia. La Corte dei Conti e i ministeri della Giustizia, delle Finanze, della Pubblica istruzione, delle Politiche alimentari e forestali. L’Arpa del Lazio e della Puglia, l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo. Anche i comuni di Milano, L’Aquila, Latina, Forlì e Monterotondo. I comunali, una volta ottenuto il benestare del Campidoglio, si sono sparpagliati in tutta Italia. E ora le amministrazioni che li hanno richiesti saranno chiamate a decidere. I distacchi, annuali o triennali, in decine di casi sono stati prorogati e riprorogati. Così alcuni comandi, specie quelli politici, sono diventati di fatto sine die: vanno avanti da 15 a 20 anni. In questi casi il Comune sarà intransigente: o torneranno al quartier generale oppure gli enti che li hanno in carico dovranno assumerli, liberando caselle per nuove assunzioni a Roma.

” C’è bisogno di rafforzare l’organico – spiega Antonio De Santis, delegato al Personale della sindaca Virginia Raggi – vista l’impossibilità di poter siglare nuove assunzioni. È necessario, nello spirito di collaborazione con le altre istituzioni, che i dipendenti di Roma Capitale rientrino o che possano passare definitivamente nei ranghi delle altre amministrazioni per permetterci di sostituirli e coprire il gap”.

La circolare diramata dalla giunta punta anche a responsabilizzare i dirigenti al momento di vagliare nuovi distacchi. “Non sarà possibile garantire alcuna sostituzione “, chiarisce il documento. Che sottolinea la necessità di salvaguardare l’efficienza e l’economicità dei servizi e di evitare l’aggravio delle criticità legate alla carenza di personale quotidianamente segnalate”. E, quindi, il bisogno di cambiare spartito sulla gestione del personale in distacco.

Capitolo a parte riguarda i funzionari. Quelli che hanno vinto un concorso interno negli anni sono stati scavalcati dai nuovi arrivi esterni garantiti da un bando del 2009. La tensione è palpabile e per questo il Campidoglio ha chiesto un parere al dipartimento della Funzione pubblica.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/12/04/news/roma_il_comune_a_corto_di_personale_apre_la_caccia_ai_distaccati_-182972172/