Roma, imbrattato un pilastro del Colosseo. E due brasiliani cadono scavalcando le recinzioni

La Soprintendenza chiede un incontro urgente in Prefettura e contemporaneamente rispolvera l’idea di una zona rossa attorno al monumento simbolo di Roma, troppo spesso preso di mira da vandali e turisti ubriachi
Il Colosseo torna teatro di atti vandalici, nonostante l’innalzamento delle misure di sicurezza in seguito agli attentati terroristici in Europa. Due brasiliani si feriscono scavalcando le recinzioni La notte scorsa, intorno alle 2.30, due brasiliani di 31 e 33 anni hanno scavalcato le recinzioni attorno all’Anfiteatro Flavio e sono entrati all’interno del monumento eludendo i sistemi di sorveglianza nella piazza. I due, che hanno ammesso di essere ubriachi, sono poi scivolati da un’altezza di 4 metri ed uno si è anche fratturato il bacino. Sono stati entrambi denunciati. Imbrattato un pilastro Poche ore dopo due scritte con vernice nera (“Balto” e “Morte”) sono state scoperte su un pilastro del monumento. Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere per risalire al responsabile dell’atto vandalico. La Soprintendenza chiede un incontro in Prefettura La Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma si è già mossa chiedendo un incontro in Prefettura “con il coordinamento delle forze che garantiscono la sorveglianza in piazza del Colosseo, esercito, polizia e carabinieri”, come spiega lo stesso soprintendente Francesco Prosperetti che annuncia anche il progetto di un nuovo sistema di sorveglianza supertecnologico anti-vandali. Il nuovo sistema dovrebbe essere tarato per non scattare al passaggio di animali, come gatti o gabbiani, che ogni giorno si aggirano nell’ Anfiteatro Flavio. “Stiamo valutando inoltre la possibilità di creare un’area di non libero accesso, una zona rossa. Un’area separata non da sistemi fisici o recinzioni, ma da dissuasori come catenelle sul perimetro di questa zona, all’interno della quale sarà installato un sistema di videocontrollo. La zona rossa avrà la dimensione originaria dell’area del Colosseo in epoca romana. Franceschini: servono pene più severe “Il gesto vandalico di oggi al Colosseo è un autentico sfregio a un monumento simbolo del patrimonio culturale mondiale”, dice il ministro della cultura Franceschini, che sottolinea la necessità, insieme alla prevenzione, di “pene più severe” per i vandali, così come previsto dal ddl delega approvato il 23/12 dal Governo. “Auspico – dice il ministro – che il Parlamento concluda quanto prima l’esame del provvedimento per arrivare in tempi brevi alla sua definitiva approvazione”. Previsto il raddoppio delle pene Il disegno di legge, che introduce tra l’altro specifiche fattispecie di reato per il deturpamento, il danneggiamento e l’imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, prevede – ricorda Franceschini – un sistema sanzionatorio improntato a una maggiore severità per chi commette delitti contro il patrimonio culturale. Per chi deturpa o imbratta i beni culturali le norme, ora all’esame del Parlamento, raddoppiano le pene da un minimo di un anno a un massimo di 5 anni di reclusione.
Tratto da: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/roma-80b4fe76-b96f-4589-838e-19cbc8d53d93.html#foto-1Colosseo vandali