Roma, “La febbre a quaranta non stavo in piedi per la zanzara infetta”

ppIl racconto di una donna che ha trascorso l’estate ad Anzio Il numero dei contagiati sale a 17. Stop ai donatori di sangue

“Non riuscivo a camminare e la febbre era altissima, avevo quasi 40. Così ho deciso di chiamare il medico e fare accertamenti”. Lo racconta una mamma di Roma Sud a cui è stata diagnosticata la chikungunya, la malattia virale che si trasmette con la puntura di zanzare infette. Lei – la chiameremo Anna per non renderla riconoscibile – è tra le 17 persone contagiate nel Lazio. Una casistica che ha portato anche nell’Asl Roma 2 allo stop per le donazioni di sangue. Come è stato già fatto ad Anzio, dove sono stati riscontrati 6 dei casi, lo scorso 8 settembre.

Come si è accorta di avere la chikungunya?
“I sintomi sono iniziati sabato 2 settembre. Avevo la febbre troppo alta. Mi sembrava strano. E non mi reggevo in piedi. Non so come spiegarlo, non riuscivo a muovermi. Anche il rash cutaneo. Allora ho telefonato al medico”.

In che periodo e dove è stata punta? Può immaginarlo?
“Ho trascorso l’estate ad Anzio, dove ho girato molto. Ma non so di preciso: l’incubazione può andare dai 3 ai 15 giorni”.

Nella sua famiglia ci sono stati altri casi?
“Sì. Le zanzare circolano tra vicini. Ma nè mio marito nè mio figlio si sono ammalati”.

In casa segue degli accorgimenti precisi?
“Se mio figlio ha la febbre, dobbiamo subito andare in ospedale. Anche se lo vediamo stanco. L’importante è che non ci si punga con le zanzare. Lui usa il repellente, anche io. E in casa stiamo attenti alle finestre”.

Le è stato consigliato espressamente?
“Sì, se si è infetti bisogna stare attenti a non esser punti”.

Dopo quando le è stata diagnosticata la malatttia?
“Non ricordo. La febbre è durata una settimana. I primi tre giorni era sopra il 39,7, scendeva solo con la Tachipirina. È scesa a una media normale, sui 38 gradi fino a sparire il quinto giorno. Poi è risalita”.

Dopo 11 giorni come si sente?
“Sto bene, con un po’ di dolor alla schiena ma non ho più la febbre. Solo molta stanchezza e affaticamento. Vivo una vita tranquilla, senza dover fare qualcosa di specifico. Solo attenzione alle punture, ma dovrebbe esser fatto a prescidere”.

Sulla malattia c’è un clima di allarme. Si sente di tranquillizzare?
“Niente allarmismo. Sorrido perché su alcune cose si esagera. È una cosa forte ma non
gravissima. Certo, è molto soggettivo ma basta seguire i protocolli, senza perder tempo a battibeccare. E poi bisogna disinfestare e affidarsi agli operatori sanitari. L’aspetto politico lascia il tempo che trova”.

Quando bisogna rivolgersi al medico?
“Se la febbre è molto alta, bisogna andare dal medico e raccontare i sintomi. Non bisogna sottovalutare. In questo momento é la prassi: tutti i medici sono allertati”.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/09/14/news/roma_la_febbre_a_quaranta_non_stavo_in_piedi_per_la_zanzara_infetta_-175457228/