Roma, nove arresti per il nuovo stadio: ci sono Parnasi, Lanzalone (Acea), Civita (Pd), Palozzi (Fi). Indagati Ferrara (M5s), Bordoni (FI)

Il costruttore in carcere, ai domiciliari il presidente di Acea e i politici di Pd e Fi. Ipotizzata una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell’ambito del progetto per l’impianto a Tor di Valle.

444Nove arresti dei carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo su un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.

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Arrestato l’imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, e cinque suoi collboratori mentre ai domiciliari ci sono Luca Lanzalone, l’attuale presidente Acea (di cui il Comune detiene il 51%) che ha seguito, in veste di consulente per la giunta cinquestelle, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia, l’ex assessore regionale all’Urbanistica Michele Civita (Pd). Indagato il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia al Campidoglio ed ex presidente del municipio X, che comprende anche Ostia e Mauro Vaglio, presidente dell’ordine degli avvocati di Roma e candidato (non eletto) per il M5S alle scorse elezioni politiche al Senato.

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Lanzalone, tra il gennaio e il febbraio del 2017, nelle vesti di consulente per gli M5S portò avanti, sul fronte del progetto stadio, una mediazione con l’amministrazione comunale e la Eurnova, la società di Parnasi, che acquistò i terreni dell’ippodromo di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere la nuova struttura, dalla società Sais della famiglia Papalia. La mediazione ha portato ad una modifica del primo progetto con una riduzione delle cubature degli immobili “extra stadio” e la cancellazione delle due torri del grattacelo che sarebbero dovute sorgere in prossimità del’impianto.

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Progetto verso lo stop Intanto, dopo il blitz, il progetto dello Stadio della Roma, un investimento da almeno un miliardo di euro, veleggia verso lo stop. Così si apprende da fonti comunali. Oggi era prevista una riunione tra i proponenti e il Campidoglio, vertice che con tutta probabilità salterà a causa degli arresti.

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Sul futuro dell’impianto di Tor di Valle, a fronte dei comunicati delle ultime settimane in cui si prometteva un’accelerazione sull’iter, ora è dubbiosa anche la sindaca Virginia Raggi: “Se è tutto regolare, spero che il progetto andrà avanti. Chi ha sbagliato pagherà, noi stiamo dalla parte della legalità”.

Salvini: “Conosco costruttore come persona per bene”. “Dico qualcosa controcorrente, chi stava lavorando alla costruzione dello stadio della Roma lo conosco personalmente come una persona perbene. Ora è nelle patrie galere, non si conosce mai una persona fino in fondo, spero possa dimostrare la sua innocenza”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea annuale di Confesercenti in merito all’indagine.”Le colpe personali vanno punite fino in fondo”, ha aggiunto ma “il Codice sugli appalti invece di semplificare complica, la legge sul caporalato invece di semplificare complica. Il proliferare di leggi, di codici e di burocrazia in Italia aiuta chi vuole fregare il prossimo. Un paese più semplice probabilmente è meno corrotto. In un paese dove ci metti di meno a ottenere i tuoi diritti è più difficile corrompere”.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/06/13/news/roma_nove_arresti_per_il_nuovo_stadio_della_roma-198865617/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1