Roma, sulle barricate per i rifiuti. Gare deserte e tariffe alle stelle: l’Ama si rivolge all’Antitrust

pAlla fine la rabbia è esplosa. Nella tarda mattinata di ieri i residenti di via Alberto Luthuli, tra Ponte di Nona e Villaggio Prenestino, periferia est oltre il Gra, hanno preso i sacchi di immondizia accumulati da troppi giorni e li hanno buttati in strada. Un’alta barricata si è alzata all’altezza di via della Riserva Nuova, bloccando il traffico.

“Chi è stato?”, chiedevano i vigili urbani accorsi sul posto. “Non dovete chiedere chi è stato, ma perché lo abbiamo fatto”, rispondeva la gente. Anche nel pomeriggio, dopo il passaggio degli operatori Ama che hanno tolto i sacchi dalla strada e sistemato qua e là alcune delle situazioni più indecorose, lo scenario è rimasto indecente, con microdiscariche lungo le strade. Al Villaggio Prenestino e a Ponte di Nona c’è il porta a porta. “Il vecchio porta a porta – racconta un signore, ex dipendente Ama, con la moglie, insegnante in pensione – È stato almeno dieci anni fa. Ci radunarono tutti e ci spiegarono. All’inizio funzionava. Poi i passaggi non sono stati più regolari. La maggior parte della gente si è stancata. Ha cominciato di nuovo a mischiare tutto e ad abbandonare i sacchi in strada, spesso vicino alla campana per il vetro, l’unico cassonetto rimasto”.

L’11 dicembre 2017 l’Ama si è arresa. Ha formalmente rinunciato ai turni regolari di ritiro e ha chiesto ai residenti di andare loro a consegnare i rifiuti differenziati in quattro postazioni, e con orari precisi, tanto per rendere tutto più difficile: i materiali non riciclabili il lunedì e il giovedì, la plastica e il metallo il martedì e il venerdì, la carta il cartone e il cartoncino il mercoledì, l’organico dal lunedì al venerdì. E solo il pomeriggio, dalle 14 alle 19. Un delirio.

“Hanno smesso di entrare nelle traverse, passano una volta a settimana sì e no nelle strade principali e ora ci chiedono pure di fare i netturbini al posto loro”, si sfoga educatamente l’ex insegnante. In via Alberto Luthuli nessuno vuole dare il nome. Ci sono diffidenza e paura. E c’è anche una divisione che non è solo geografica tra gli abitanti delle villette edificate da una vecchia cooperativa che si è insediata dal 1952 in un’area chiamata Villaggio Prenestino e i residenti delle case popolari, costruite nel 1990 sul versante Ponte di Nona. “A gettare i rifiuti in strada sono stati gli inquilini delle case popolari”, sottolineano i residenti del Villaggio Prenestino. Ma poi gli danno ragione perché riconoscono che la situazione è insostenibile. “Ora non fa più caldo – racconta un’altra signora prima non si poteva respirare con le montagne di rifiuti in mezzo alla strada”.

L’Ama intanto informa di aver segnalato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato il secondo bando andato deserto e che anche i successivi saranno redatti in collaborazione con Anac.

Tratto da: https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/09/26/news/roma_sulle_barricate_per_i_rifiuti_gare_deserte_e_tariffe_alle_stelle_l_ama_si_rivolge_all_antitrust-207385681/