SCUOLA. ‘LOST IN EDUCATION’, UN PROGETTO PER CREARE PONTI

Scuola-300x194Destinatari sono 4.500 ragazzi e ragazze delle scuole medie e superiori, 900 famiglie, 600 docenti e 255 attori sociali. Venti le scuole coinvolte in 7 regioni italiane. Tra gli obiettivi: migliorare il benessere degli studenti e rafforzare la centralita’ della scuola come luogo educativo (RED.SOC.) BOLOGNA – Studenti, docenti e operatori sociali insieme per costruire ponti tra la scuola e la comunita’ educante. E’ l’obiettivo di “Lost in education”, uno dei 17 progetti multiregionali approvati da Con i bambini – impresa sociale a cui e’ affidata l’operativita’ del Fondo per il contrasto alla poverta’ educativa (attraverso il Bando Adolescenza 11-17 anni) per un valore di 1,9 milioni di euro. Destinatari del progetto sono 4.500 ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo e secondo grado partner del progetto, 900 famiglie, 600 docenti, 255 attori sociali.

Il progetto vede come capofila Unicef Italia in collaborazione con Arciragazzi nazionale, Arciragazzi Liguria, Sicilia, Taranto, Lombardia, Lazio, Arci Liguria, Laboratorio Foist per le politiche sociali e i processi formativi dell’Universita’ di Sassari Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali (per la valutazione di impatto) e 20 scuole (13 istituti comprensivi e 7 scuole superiori) in 7 regioni italiane (Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia). Migliorare il benessere dei ragazzi e la loro capacita’ di percepirsi come attori trasformativi della comunita’ scolastica e di vita, rafforzare la centralita’ della scuola come luogo educativo e aumentare il supporto della comunita’ educante, sviluppuare una comunita’ educante in cui gli attori sociali siano capaci di riconoscere le proprie competenze educative e prendersi carico del processo educativo. Sono gli obiettivi del progetto “Lost in education” che, attraverso il coinvolgimento degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie, mira a realizzare una mappatura della comunita’ educante nelle aree di intervento, individuando punti di incontro, di aggregazione e socializzazione degli adolescenti e facendo emergere il capitale educativo della comunita’ stessa. I luoghi di intervento (17 comunita’ distribuite in 7 regioni) sono stati scelti tenendo conto dei gruppi vulnerabili presenti come, ad esempio, minori stranieri, minori in condizioni di poverta’ relativa, minori a rischio di fuoriuscita dal sistema scolastico, e prendendo in considerazione fattori come il rendimento scolastico e il numero di bocciature). Le scuole coinvolte sono a Roma, Maenza’ (Latina), Latina, Sesto San Giovanni (Milano), Marsala (Trapani), Mazara del Vallo (Trapani), Novara di Sicilia (Messina), Taranto, Genova, Arenzano (Genova), Vallecrosia e Taggia (Imperia), Selargius (Cagliari), Sassari, Spilimbergo (Pordenone). Saranno attivati laboratori misti tra studenti, docenti, famiglie e attori della comunita’ per costruire ambienti sicuri in cui i ragazzi possano sviluppare le proprie capacita’ e avviare percorsi territoriali di co-progettazione verso una comunita’ educante. (lp) (www.redattoresociale.it) 231157 01 2019 NNNN