Sergio Mattarella sul rischio astensionismo: “Nessuno deve chiamarsi fuori”

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana (Foto tratta da quirinale.it)

Lunga intervista del Presidente della Repubblica a Famiglia cristiana: “Rispettare la Costituzione in ogni sua parte”

Sergio Mattarella, in una lunga intervista a Famiglia cristiana, parla del rischio astensionismo che potrebbe colpire le prossime elezioni politiche. “La responsabilità verso la nostra comunità nazionale, la Repubblica, ricade in misura prevalente, su chi ha chiesto e ottenuto di assumere compiti istituzionali ma si pone anche su ciascuno di noi cittadini, chiamati a far la nostra parte per il bene comune – afferma -. Chi avverte autenticamente il proprio status di cittadino non si sente un creditore che esige soltanto ma avverte che siamo tutti creditori e debitori nei nostri comportamenti. Nessuno deve chiamarsi fuori o limitarsi a guardare”.

Il Capo dello Stato sottolinea come la Costituzione sia un faro per la Repubblica e per la convivenza civile. La nostra Costituzione, nella sua prima parte (principi, diritti e doveri, rapporto tra i cittadini, e tra essi e lo Stato) esprime con grande efficacia i migliori valori di ispirazione della convivenza – afferma -. Lo fa con norme agili, brevi, dotate di una duttilità che le ha rese costantemente idonee a ricomprendere e disciplinare condizioni mutate nel corso dei decenni. Anche per questo è stata assunta, più volte, a modello cui ispirarsi in Paesi pervenuti più tardi alla democrazia.

 

La seconda parte costituisce lo strumento della prima – prosegue Mattarella -.Da circa trent’anni a questa parte è stata, com’è noto, oggetto di numerosi tentativi di aggiornamento, sovente riusciti quando operati su singole norme o su singoli argomenti. Non andati, invece, a buon fine quando rivolti a cambiarla complessivamente. Ma si tratta, appunto, della parte organizzativa, non di quella che raccoglie i valori di ispirazione. Non sta a me dire se le iniziative di modifica, realizzate o non riuscite, siano state opportune o inopportune. Sta invece a me dire, e far sì, che la Costituzione in vigore venga rispettata e osservata non soltanto nei suoi principi, ma anche nella sua seconda parte.

 

Il Presidente della Repubblica non si sottrae a un ragionamento sull’Europa:

Francia e Germania hanno progressivamente rafforzato la collaborazione fra loro: intendono rilanciare ulteriormente questo legame, stimolando anche la crescita dell’integrazione dell’Unione. L’Italia è presente nelle proposte e nella loro discussione, sia con iniziative proprie che riguardo all’agenda indicata dalla Commissione europea guidata da Juncker. Lo ha dimostrato, anzitutto, guidando con competenza il vertice di Roma, in occasione del 60° anniversario dei Trattati europei, con l’indubbio successo di un impegnativo documento che guarda al futuro, sottoscritto da tutti i 27 membri.

 

Vi è una finestra temporale da utilizzare, fino alle elezioni del 2019 per il Parlamento europeo. Dopo quell’appuntamento, si presenterà un altro orizzonte. Si profilano due diverse sensibilità: una che tende a un’immagine di Europa “fortezza”, divisa al proprio interno da una mediocre contesa circa l’accaparramento di residui benefici, l’altra consapevole che i valori di libertà e democrazia, benessere e diritti, su cui si fonda l’idea di Europa – come ha dimostrato la lungimirante e generosa inclusione dei popoli dell’area centro-orientale del continente reduci dall’esperienza sovietica – sono validi laddove vengano condivisi con i Paesi a noi geograficamente vicini.

Tratto da: http://www.huffingtonpost.it/2018/01/17/sergio-mattarella-sul-rischio-astensionismo-nessuno-deve-chiamarsi-fuori_a_23335520/?utm_hp_ref=it-homepage