Stop ascensori, scuole negate ai disabili

ascensore

La Città metropolitana non rinnova il contratto di manutenzione, le proteste dei presidi

La comunicazione ufficiale è arrivata alle scuole a fine dicembre. «Gli impianti elevatori verranno fermati» ha scritto il dirigente della Città metropolitana Pasquale Gaudino ai i presidi delle scuole superiori di Napoli e provincia. Gli ascensori chiudono, impossibile usarli. Perché è scaduto il contratto con la ditta della manutenzione e del pronto intervento e, per legge, bisogna salire a piedi. «In mancanza di ditta manutentrice – si legge – gli impianti non possono essere tenuti in esercizio».

«Sembra assurdo, ma di fatto, concretamente, la Città metropolitana ci sta dicendo di lasciare a casa i nostri studenti disabili, quelli che non possono arrivare in classe senza l’ascensore» polemizza Vittorio Delle Donne, dirigente scolastico dell’Istituto Caruso, che con 900 alunni e 120 insegnanti conta un bel po’ di persone che dell’ascensore non possono fare a meno. «Per due dei disabili sto provvedendo a spostare le loro classi nelle aule al pianterreno, ma per tutti gli altri? Ad esempio ho docenti che per problemi di disabilità ambulatorie o visive non possono salire e scendere le scale se non con grandissima difficoltà e rischio. L’impressione è che si tratti di una nuova manifestazione dalla latente ma diffusa convinzione che gli studenti e le loro necessità siano un problema della scuole e non della società».

Così Delle Donne ha scritto direttamente al sindaco metropolitano, Luigi de Magistris, per sollecitare una rapida soluzione del problema e ricordare «che l’accessibilità degli edifici pubblici non è frutto di capricci personali, ma è obbligo imposto dalla legge e che la mancanza di ascensori funzionanti lede i diritti dei cittadini e in particolare il diritto allo studio, garantiti dalla Carta Costituzionale».

Basterebbe prorogare il contratto alla ditta cui è attualmente affidata la manutenzione degli impianti, per risolvere il problema. Ma la Città metropolitana non si è mossa in questa direzione. Mettendo in ginocchio le scuole. Soprattutto quelle dove il problema non può essere affrontato spostando le classi al piano terra: l’Alberghiero di Scampia, ad esempio, conta 130 studenti disabili: impossibile trovare posto, per tutti loro, nelle aule senza scale. Anche il presidente regionale dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, è sul piede di guerra, ed a lui si sono rivolti i colleghi di molte scuole napoletane.

«Nella mia scuola – racconta Franco De Rosa, dirigente dell’istituto Pagano, oltre che presidente dell’Anp – ho 4 alunni con disabilità motorie. Ma l’ascensore serve anche ad altri, ad esempio a quello studente che proprio oggi mi ha fatto sapere che tornerà a scuola, lunedì, dopo aver subito un intervento al cervello ed avendo una parte del corpo paralizzata. La burocrazia, la lentezza, l’inadempienza, creano disagi alla nostra utenza. Ho sollecitato, anche come Anp, la Città metropolitana, mi hanno assicurato che cercheranno di stringere i tempi del contratto con la nuova ditta. Ma nel frattempo come garantisco il diritto allo studio ai miei ragazzi? Come potremo, noi dirigenti scolastici, farli arrivare

 nelle loro aule senza problemi ed assicurare la loro frequenza a scuola? Per non parlare dei professori. Ce ne sono tanti anzianotti o cardiopatici ed anche della loro salute i presidi devono preoccuparsi». Il Pagano, tra l’altro, ha due diverse sedi, una delle quali risale al Cinquecento. «Ed anche l’ascensore di quell’edificio è off limits. E lì, in quell’edificio antico, due piani equivalgono a quattro di una costruzione moderna…».

Tratto da: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/01/05/news/stop_ascensori_scuole_negate_ai_disabili-185819585/