Terremoto in Indonesia, si muove la macchina della solidarietà

3333Mancano ruspe e mezzi per la rimozione delle macerie mentre si rafforza il rischio di epidemie. Decine di persone ancora intrappolate tra le macerie degli edifici crollati. L’impegno delle ong. Caritas Italiana stanzia 100 mila euro per i bisogni più urgenti. Al via la raccolta fondi.
ROMA – Mancano ruspe e mezzi per la rimozione delle macerie mentre si rafforza il rischio di epidemie: a sottolinearlo oggi Sutopo Purwo Nugroho, portavoce della National Disaster Mitigation Agency, l’ente che coordina gli interventi di soccorso dopo il sisma e lo tsunami che venerdi’ hanno colpito l’Indonesia. Sale il bilancio delle vittime, nell’area della citta’ di Palu, sulla costa occidentale dell’isola di Sulawesi. Le autorita’ locali hanno comunicato che, per scongiurare epidemie, hanno cominciato a seppellire i corpi in fosse comuni. Venerdi’ la scossa piu’ potente ha avuto una magnitudo di 7,5 gradi della scala Richter. Fonti concordanti hanno riferito di decine di persone ancora intrappolate tra le macerie degli edifici crollati.
Si muove la macchia dei soccorsi e della solidarietà: al via la raccolta fondi.
Un team di medici, logisti ed esperti di igiene e potabilizzazione dell’acqua e’ stato inviato da Medici senza frontiere (Msf) nella provincia di Sulawesi centrale per valutare i bisogni medici e umanitari nel post terremoto e tsunami. Al momento, si legge in una nota diffusa dall’ong, il team e’ composto da personale locale, che sta lavorando in coordinamento con il meccanismo di risposta avviato dal Paese. Stando ai numeri ufficiali dell’Agenzia nazionale di gestione dei disastri indonesiana (Ndma), sottolinea Msf al 30 settembre 2018 le vittime del terremoto e dello tsunami sono 832 (di cui 821 a Palu City e 11 a Donggala). 540 persone sono gravemente ferite, 29 sono disperse e un totale di 16.732 persone sono state sfollate. “Ci si aspetta che i numeri aumenteranno perche’ molte persone sembrano essere ancora sotto le macerie”.

I volontari di ActionAid Indonesia sono nell’area di Palu per organizzare gli aiuti di prima emergenza alle vittime. E’ stato aperto un primo centro di coordinamento dei soccorsi insieme ad associazioni e reti della società civile indonesiana. Sono state montate le prime tende per gli sfollati, distribuiti kit di prima necessità (coperte, teli per costruire ricoveri) e si sta attrezzando la logistica con generatori elettrici per assicurare riparo e cibo a chi ha perso tutto, fa sapere l’organizzazione. “Oltre 209 scosse di terremoto hanno colpito 839 villaggi nelle isole Sulawesi centrali e 95 villaggi nelle isole Sulawesi occidentali. – si legge in una nota – Oltre ai danni visibili nella città costiera di Palu, nelle altre due città di Donggala e Mamuju colpite dallo tsunami non è ancora possibile calcolare l’entità del disastro, viste le difficoltà dei soccorritori a raggiungere le aree colpite. Anche nelle aree interne con i piccoli villaggi rurali per la mancanza di comunicazioni e accesso si teme che il numero delle vittime e dei danni sia di gran lunga superiore alle stime attuali”. Marco De Ponte, Segretario generale ActionAid Italia è in contatto dalle prime ore dopo la catastrofe con gli operatori di ActionAid Indonesia per contribuire alla risposta umanitaria. ActionAid in supporto delle comunità colpite si è attivata attraverso un piano di prima emergenza, una raccolta fondi per fornire gli aiuti necessari alle vittime. Per sostenre le vittime dello Tsunami in Indonesia è possibile donare adesso su www.actionaid.it

Caritas Indonesia-Karina ha attivato un sistema di informazione nel Paese, fa sapere l’organizzazione: le Caritas locali delle diocesi di Manado e Makassar (le più vicine al disastro) hanno immediatamente inviato team di emergenza. che in queste ore stanno arrivando tra molte difficoltà nelle zone colpite. Caritas Italiana sta seguendo l’evoluzione dell’emergenza in coordinamento con Caritas Indonesia con cui collabora direttamente da più di 15 anni nel supporto alle numerose emergenze naturali che colpiscono ogni anno il paese (alluvioni, terremoti, incendi), ma anche in molti progetti di sviluppo per il rafforzamento della resilienza delle comunità locali. Ha espresso vicinanza alla popolazione colpita e stanziato 100 mila euro per i bisogni più urgenti. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma): tutte le info per donare.
Dalla Caritas altoatesina 15 mila euro per gli aiuti di emergenza. “Considerata la vastità dell’area colpita e che essa è abitata da quasi un milione di persone, sarà indispensabile fornire grandi quantità di generi di prima necessità come acqua potabile, alimentari, prodotti igienico-sanitari e per neonati, stuoie e, naturalmente, ripari temporanei di emergenza”, ha sottolineato Fabio Molon, responsabile dell’ufficio Mondialità della Caritas altoatesina. Tutte le info per donare. “In una situazione così drammatica ogni piccolo aiuto è prezioso” aggiunge il direttore Paolo Valente. (RS/DIRE)
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