Torino, rugbista ventenne salvato da un ictus a tempo di record

attesa-ospedale

Le equipe di neurologia e neuroradiologia hanno salvato la vita al giovane con un intervento coordinato in soli 80 minuti

Un’altra storia a lieto fine nella sanità torinese. Protagonisti un 20enne rugbista del VII° Rugby Torino di Settimo, squadra che milita in Serie B, e i reparti di neurologia e neuroradiologia dell’ospedale San Giovanni Bosco. Le equipe che fanno capo a Roberto Cavallo e Giacomo Paolo Vaudano hanno salvato la vita al giovane, colpito da ictus cerebrale ischemico, con un intervento coordinato in soli 80 minuti.

La vicenda risale allo scorso 19 ottobre. Sono le 11.45 quando l’atleta, che sta per fare colazione, si accascia a terra con il lato sinistro del corpo paralizzato. Prima la chiamata al 118 e poi la corsa al pronto soccorso del San Giovanni Bosco, dove arriva alle 12.50. Il ragazzo è cosciente ma ha occhi e sguardo deviati a destra e non riesce a muovere gli arti sinistri. Il neuroradiologo Simone Comelli esegue un’immediata Tac al cranio: l’arteria cerebrale media destra è iperdensa, segno tangibile di un’occlusione del vaso. Il paziente viene sottoposto a una terapia con farmaco trombolitico, mentre nella sala angiografica inizia la trombectomia meccanica per rimuovere il grumo di sangue. La procedura si conclude alle 14.09, un’ora e venti dopo il suo ingresso in ospedale. Dalla grande paura al recupero progressivo del movimento e della forza del braccio e della gamba sinistra grazie alla tempestività dei medici.

“In casi di ictus cerebrale ischemico il nemico numero uno è il tempo. Più scorrono le lancette dell’orologio e più rischiano di morire cellule nervose senza l’apporto di sangue e ossigeno – afferma Roberto Cavallo, direttore del reparto di neurologia del San Giovanni Bosco – L’arteria occlusa va riaperta nel più breve tempo possibile”. “La giovane età del paziente ci ha obbligati ad accelerare il più possibile la macchina di soccorso. Nei giovanissimi l’ictus può essere letale più che in altri casi”, aggiunge la neurologia Roberta Bongioanni.

Il paziente è stato dimesso soltanto due giorni fa e sarà ricoverato il 20 novembre nel reparto di cardiologia del San Giovanni Bosco per sottoporsi a un intervento di correzione del difetto cardiaco che ha causato l’ictus. Un’ultima tappa in ospedale prima di lasciarsi questo incubo alle spalle e tornare alla normalità. Possibilmente su un campo di gioco e con una palla ovale in mano.

Tratto da: http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/10/27/news/torino_rugbista_ventenne_salvato_da_un_ictus_a_tempo_di_record-179477123/