Tumore al rene: prevenire si può (e anche sconfiggerlo)

L’anno scorso 11.400 nuovi casi in Italia, 338 mila in tutto il mondo. Ancora troppi cittadini ignorano i principali fattori di rischio quali fumo, obesità e ipertensione. Il nuovo opuscolo dell’associazione AIMaC coi consigli sulla prevenzione e le tutele socio-assistenziali per i pazienti

Ogni anno quasi settemila persone scoprono per caso di avere un tumore al rene: il 60% delle nuove diagnosi avviene durante esami – per esempio, l’ecografia addominale – eseguiti per altri motivi. Oggi, le possibilità di sopravvivenza a 5 anni raggiungono il 71% grazie alla diagnosi precoce e a terapie sempre più efficaci. Ancora troppi cittadini, però, ignorano i principali fattori di rischio quali fumo di sigaretta, obesità e ipertensione. Per migliorare il loro livello di consapevolezza, il 22 giugno si celebra la prima giornata mondiale contro il tumore del rene, promossa dall’International Kidney Cancer Coalition (IKCC), rete internazionale e indipendente di associazioni di pazienti di tutto il mondo. In Italia aderiscono alla giornata l’Associazione Italiana Malati di Cancro AIMaC e la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia FAVO, che per l’occasione presentano un opuscolo sulla patologia destinato ai cittadini, ai pazienti e ai familiari.

Opuscolo e quiz interattivo

Nel nostro Paese sono quasi 120 mila le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore del rene. L’anno scorso sono stati registrati 11.400 nuovi casi, ogni anno in tutto il mondo sono circa 338 mila, uno ogni 90 secondi. Nonostante si preveda un aumento del 22% delle diagnosi entro il 2020, ancora oggi le cause di questa malattia restano in gran parte sconosciute. «La giornata mondiale è un’occasione per ridurre i confini e migliorare la collaborazione a livello globale tra associazioni dei pazienti, società scientifiche dei medici e istituzioni – afferma Elisabetta Iannelli, segretaria di FAVO – . L’obiettivo è sensibilizzare sulle regole della prevenzione, sui sintomi e i fattori di rischio del tumore del rene. Per questo, lanciamo la nuova edizione dell’opuscolo sulla neoplasia con consigli anche su aspetti sociali e assistenziali che hanno un impatto sulla vita quotidiana dei malati e delle loro famiglie». La pubblicazione fa parte della “Collana del Girasole” e può essere scaricata dal sito di Aimac. Tra le iniziative organizzate dall’IKCC, in occasione della giornata, c’è un quiz interattivo, composto da 7 domande, disponibile online. Per ogni quiz completato saranno donati 5 euro alla ricerca.

Fattori di rischio

Nella maggior parte dei casi la causa del cancro del rene è sconosciuta. Tuttavia, è stato dimostrato che alcuni fattori fanno incrementare il rischio di sviluppare la malattia, in particolare: il fumo, che aumenta del 54% le probabilità di sviluppare il tumore fra gli uomini e del 22% fra le donne, l’obesità – il rischio è più alto della media per le persone che pesano più del 25% del peso raccomandato in base all’altezza -, l’ipertensione, associata a un incremento del 60% delle probabilità di sviluppare il tumore rispetto agli altri, l’esposizione professionale a sostanze potenzialmente cancerogene. «Nei prossimi mesi – anticipa Giuseppe Procopio, membro del direttivo nazionale di AIOM e responsabile dell’Oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – insieme a FAVO realizzeremo una campagna di sensibilizzazione sul tumore del rene, anche sui social network: spazierà dalla prevenzione all’assistenza ai pazienti e ai familiari. Inoltre, sarà effettuato un sondaggio tra i cittadini per valutare il loro livello di conoscenza della patologia e un altro indirizzato ai pazienti per indagare la loro qualità di vita, le aspettative e la fiducia nelle terapie. Per raggiungere la popolazione generale organizzeremo anche incontri nei centri anziani di dieci città dove gli oncologi medici si recheranno per tenere lezioni di prevenzione e informazione».

Si può guarire

Ma quali sono i trattamenti più efficaci per combattere il tumore del rene? «Nei tumori renali la chemioterapia e la radioterapia si sono dimostrate, storicamente, poco efficaci – sottolineano Michele Gallucci, direttore dell’Urologia all’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma e Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il Cancro” – . L’oncologo, insieme all’urologo e all’equipe multidisciplinare, decide qual è il trattamento migliore prendendo in considerazione diversi fattori. L’intervento chirurgico, conservativo quando possibile, è spesso la sola arma per raggiungere la guarigione. Un tempo la nefrectomia totale, cioè l’asportazione totale del rene, era un intervento indispensabile, oggi è programmato in casi particolari. Infatti, – continuano gli esperti – è dimostrato che la chirurgia robotica mininvasiva permette di preservare la maggior quota di rene sano senza differenze nelle possibilità di guarigione rispetto all’asportazione totale dell’organo».

Nuove prospettive di cura

«Per le persone con neoplasia in fase metastatica i farmaci a bersaglio molecolare hanno permesso di allungare la sopravvivenza di oltre due anni – aggiunge Camillo Porta, oncologo alla Fondazione IRCCS-Policlinico San Matteo di Pavia – . Queste terapie hanno un comune denominatore: svolgono un’azione anti-angiogenica, cioè hanno la capacità di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni. In particolare, l’introduzione degli inibitori delle tirosin-rene2chinasi, in seguito alla scoperta di una peculiarità del carcinoma a cellule renali metastatico cioè della sua particolare propensione a indurre vasi neoformati, ha profondamente cambiato le prospettive di cura». L’anno scorso lo scenario terapeutico europeo si è arricchito di nuove molecole con meccanismi di azione diversi: da un lato l’immunoterapia, ovvero la somministrazione di sostanze prodotte dall’organismo stesso oppure di origine sintetica per stimolare (o ripristinare) il sistema immunitario dell’organismo a difendersi dalla malattia, dall’altro i nuovi inibitori tirosin-chinasici, fra i quali il cabozantinib, che ha evidenziato miglioramenti clinicamente significativi in uno studio di fase 3.

Tratto da: http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/17_giugno_22/tumore-rene-prevenire-si-puo-anche-sconfiggerlo-e6913f42-572a-11e7-b9c5-aab7de68b9cd.shtml