Turchia, arrestato il killer della strage di Capodanno. Il governatore di Istanbul: “Ha confessato

Abdulkadir Masharipov è stato catturato in un covo dell’Isis nel distretto di Esenyurt. Era in compagnia del figlio di 4 anni, fermate con lui altre quattro persone.

ROMA – E’ finita la caccia all’uomo che le autorità turche hanno identificato come il killer dell’attacco al night club Reina di Istanbul la notte di Capodanno. L’uzbeko Abdulkadir Masharipov, è stato arrestato in un’operazione di polizia nel quartiere di Esenyurt, alla periferia europea della metropoli sul Bosforo. Gli agenti hanno rilasciato una foto che lo ritrare con il volto segnato da ecchimosi, ferite e macchie di sangue sulla maglietta. Il governatore di Istanbul, Vasip Sahin, ha dichiarato che durante l’interrogatorio l’uomo ha confessato di essere il responsabilità della strage alla discoteca Reina, 39 le vittime e 65 i feriti, azione rivendicata dallo Stato islamico motivandola con la vendetta per il coinvolgimento militare della Turchia in Siria.

Masharipov, 24 anni, è conosciuto con il nome di battaglia di Abu Mohammed Khurasani. Ancora il governatore Sahin ha descritto Masharipov come “addestrato in Afghanistan”, una persona “colta e parla quattro lingue”, entrato in Turchia illegalmente dal confine orientale. Sahin ha anche aggiunto che gli elelenti raccolti avvalorano il movente di una strage perpetrata per conto dell’Isis. Nell’operazione sono stati sequestrati anche carte telefoniche, due pistole, un drone e 197mila dollari statunitensi.

La polizia, in collaborazione con le unità antiterrorismo, lo ha catturato nel quartiere di Istanbul insieme al figlio di 4 anni e ad altre quattro persone, tutte straniere: un amico kirghizo, a casa del quale il terrorista si è nascosto assieme al figlioletto di 4 anni, tre donne di nazionalità somala, egiziana e senegalese. Sono tutti ritenuti presunti affiliati all’Isis. Dopo l’arresto, Masharipov è stato trasportato alla divisione sicurezza di Vatan Street dopo essere stato sottoposto a controlli medici, come avviene solitamente nelle operazioni antiterrorismo in Turchia.

Secondo la stampa turca, per arrivare a individuare il covo, la polizia e gli uomini dell’antiterrorismo hanno analizzato 100mila ore di registrazioni delle telecamere di sicurezza disseminate nella città. Prima dell’arresto, l’uomo sarebbe sfuggito in tre occasioni alla cattura. In un caso, davvero per un soffio: nella casa sarebbe stato trovato il mozzicone ancora fumante di una  sigaretta. La polizia, sempre secondo i media, sapeva da tre giorni del suo ultimo nascondiglio, ma si è limitata a tenerla sotto sorveglianza per verificare chi la visitasse, prima di lanciare l’operazione d’arresto.

Nei giorni scorsi, dopo l’arresto della moglie, era stata diffusa la notizia che l’attentatore aveva trascinato nella sua fuga il figlioletto. Più volte, nelle ore immediatamente successive all’attentato, erano circolate voci dell’identificazione dell’autore. Ma poi erano state smentite.

Tratto da: www.repubblica.it/esteri/2017/01/16/news/attacco_istanbul_hurriyet_arrestato_il_killer_di_capodanno_-156179813/Masharipov