Usa, entra in vigore il divieto di ingresso da sei Paesi a maggioranza musulmana: la Corte suprema ha detto sì

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Un altro successo per Trump, dopo il via libera del Senato alla riforma fiscale. Soltanto due giudici su nove si sono espressi contro il provvedimento

NEW YORK –  Alla fine Donald Trump ce l’ha fatta: il suo Muslim Ban è legge dello Stato. Lo ha deciso stasera la Corte suprema, rovesciando tutte le sentenze dei livelli inferiori della magistratura che avevano dato verdetti contrari nei mesi scorsi. Si conclude con una vittoria del presidente la vicenda più “antica” che perseguita la sua presidenza dagli inizi: si era appena insediato alla Casa Bianca, infatti, quando firmò la prima delle tante e sfortunate versioni di questo ordine esecutivo (decreto presidenziale) per congelare i visti ad alcune nazionalità. Prese di mira prima sette, poi sei Paesi dove la maggioranza della popolazione è musulmana, estraendoli da una lista di Stati a rischio terrorismo peraltro già compilata dalla Homeland Security e dal Dipartimento di Stato sotto l’amministrazione Obama. Immediatamente si mobilitarono i ricorsi in giustizia, per incostituzionalità di una norma che “trasudava” discriminazione religiosa. Diversi tribunali bloccarono il decreto e lo resero inoperante. Fino a questo colpo di scena che cancella ogni sentenza precedente: la Corte suprema è il massimo organo della giustizia americana, ha deciso che Trump ha il diritto di chiudere le frontiere ad alcune categorie di stranieri se ritiene che sia necessario per tutelare la sicurezza dei suoi cittadini.

Va precisato che la Corte suprema non è ancora entrata nel merito della eventuale discriminazione religiosa, questo si riserva di farlo prossimamente. La sua è una decisione temporanea, presa a tutela delle prerogative del presidente, confermando che è lui a dover governare le frontiere pensando alla sicurezza dei cittadini. I Paesi a maggioranza musulmana colpiti dalle restrizioni sui visti, in questa versione che data 24 settembre, sono Ciad, Iran, Libia, Siria, Somalia e Yemen. Altre restrizioni colpiscono Corea del Nord e Venezuela ed anche queste entrano in vigore.

Tratto da: http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/04/news/usa_corte_suprema_via_libera_bando_immigrazione-183057928/