Usa, shock per la “resa” di Trump a Putin sul Russiagate: “Vergognoso, un tradimento”

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Proteste davanti alla Casa Bianca dopo la conferenza stampa di Donald Trump. “Traditore capo”, “Subito l’impeachment” (reuters)
Dai leader repubblicani, agli ex funzionari di intelligence, i giornalisti in diretta televisiva. Un coro di critiche e sconcerto per le dichiarazioni del presidente che si è schierato con il leader russo invece di appoggiare l’intelligence americana.
“Vergogna”, “poco meno di un tradimento”, “scandaloso”. L’America reagisce con sconcerto bipartisan alle dichiarazioni del presidente americano Donald Trump durante conferenza stampa conclusiva del summit con il presidente russo Vladimir Putin, ieri a Helsinki. L’immagine di un presidente che si schiera con un capo di Stato straniero, e per giunta sospettato da un’indagine ufficiale in corso di attività antiamericana, rifiutandosi di appoggiare le proprie stesse agenzie di intelligence impegnate nell’inchiesta sul Russiagate, ha sconvolto i commentatori delle reti televisive nazionali, politici repubblicani e democratici e naturalmente gli stessi funzionari dell’amministrazione coinvolti.

Ieri Putin ha ripetuto la versione di sempre, ovvero che “la Russia non ha mai interferito con le elezioni americane”, e anzi in un’intervista ha aggiunto che non ci sarebbe stato motivo di spiare Donald Trump perché “non pensavamo che si sarebbe candidato alle presidenziali” (una stoccata insultante che sottolinea ancora di più come dal summit Putin sia uscito trionfatore e Trump alla fine umiliato): “Non voglio offendere il presidente Trump, e potrebbe sembrare offensivo, ma prima che annunciasse la sua corsa per la presidenza non era per noi di alcun interesse”, ha spiegato Putin. “Era un persona ricca ma ci sono tante persone ricche negli Stati Uniti. Era nel business dell’edilizia. Organizzava concorsi di bellezza. Ma no, nessuno avrebbe potuto immaginare che avrebbe corso per la presidenza. Non ha mai menzionato le sue ambizioni politiche”. Ma se Putin ha mantenuto fede al suo copione, è stata l’esibizione di Trump a destare sconcerto. Nell’ansia di respingere i sospetti che la propria elezione sia stata frutto di manipolazioni straniere, il presidente ha sostenuto che l’inchiesta sul Russiagate “è nata soltanto perché i democratici hanno perso” e “non c’è stata collusione”. “Sono menzogne” anche per Putin: “Potremmo far venire gli uomini di Mueller (il procuratore incaricato dell’inchiesta, ndr) nel nostro Paese, ma esistono delle convenzioni, dovremmo avere anche noi la possibilità poter interrogare cittadini americani coinvolti in vicende di spionaggio”. Trump infine, muovendo anche critiche nei confronti dell’Fbi, ha precisato che: “Putin è stato molto convincente, si è offerto di collaborare”.
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A sollevarsi contro Trump molti politici repubblicani, anche di primo piano. Come il capogruppo alla Camera Paul Ryan che ha commentato: “Il presidente deve riconoscere che la Russia non è nostra alleata, rimane ostile ai nostri valori e gli Usa devono continuare a chiedere conto delle sue azioni e far finire i suoi vili attacchi alla democrazia”. O il senatore John McCain, durissimo: “La più scandalosa esibizione di un presidente americano che la storia ricordi. Il danno inflitto dall’ingenuità, egocentrismo, finta equidistanza e simpatia per gli autocrati di Trump è difficile da calcolare”. L’ex capo della Cia John Brennan (dal 2013 al 2017) ha dato voce al preoccupazione che certo oggi accomuna buona parte dell’intelligence americana, twittando indignato: “Poco meno di un tradimento. Non è solo che i commenti di Trump sono imbecilli, è che è totalmente succube di Putin. Patrioti repubblicani: dove siete???”.
Appello al patriottismo anche dall’ex capo dell’Fbi James Comey – primo accusatore di Trump e ormai suo nemico giurato – che commenta: “I patrioti devono farsi avanti e respingere il comportamento del presidente”.

Sono apparse eclatanti anche le reazioni in diretta degli anchor americani, di norma asettici nella fase di cronaca degli eventi. In particolare, il giornalista di punta della Cnn, Anderson Cooper, ha definito in diretta la conferenza stampa “una delle più vergognose performance di un presidente americano in un vertice di fronte a un leader russo, certo fra quelle a cui ho assistito”.

E stasera alle 20 (ora italiana) il presidente incontra i membri del Congresso proprio per discutere degli esiti del summit.

Tratto da: http://www.repubblica.it/esteri/2018/07/17/news/usa_shock_per_la_resa_di_trump_a_putin-201976700/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T1