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SCUOLA A ROTELLE’,ARGENTIN SI RACCONTA: LA MIA VITA ‘DA CARROZZATA’/VD PRESENTAZIONE LIBRO IL 29 MARZO CON FEDELI, CUPERLO E ZINGARETTI
Posted by Ileana Argentin at 2:45 PM. Placed in Primo piano category
(DIRE) Roma, 24 mar. – ‘Scuola a rotelle’. E’ il nuovo libro,
edito da Donzelli, scritto dall’onorevole del Pd Ileana Argentin
assieme a Paolo Marcacci, insegnante di Lettere alle Medie. Un
racconto di due mondi: quello della disabilita’ e quello
dell’istruzione, in un rapporto non sempre facile per chi ogni
giorno ha a che fare con barriere fisiche e anche culturali.
Il libro, con la prefazione di Gianni Cuperlo, verra’
presentato a Roma, mercoledi’ 29 marzo alle ore 17.30 al Tempio
di Adriano in Piazza di Pietra. Parteciperanno la ministra
all’Istruzione Valeria Fedeli e il presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti.
“Gli ostacoli che ho io incontrato e che racconto tornando ai
tempi della scuola- spiega Argentin intervistata dalla ‘Dire’-
sono stati soprattutto culturali. Ovviamente la scalinata era il
classico dell’epoca. Io sono nata nel ’63. Mi sono avvicinata
alla scuola quando era piena di gradini, ma il vero problema non
sono state le barriere architettoniche: sono stati l’ora di
ginnastica, il rapporto con gli insegnanti, la lavagna troppo
alta e l’atteggiamento di rifiuto rispetto a chi viveva una
situazione di disagio. Sta di fatto che pero’ l’abbiamo vinta,
anche questa. L’abbiamo vinta nel migliore dei modi perche’ io ho
fatto le battaglie con gli insegnanti di sostegno, pur non
avendoli all’epoca perche’ la figura non esisteva. L’abbiamo
vinta con il mio gruppo di classe con il quale si era realizzato
un tale feeling per cui non ho mai sentito il disagio di non
avere un servizio”.
La disabilita’, in fondo, sorride Argentin, “e’ stata un
limite ma anche un patrimonio da spendermi”. Tanto che in un
passaggio del libro ironizza sul suo essere fruitrice ‘costante’
di una carrozzina: “Come dice il mio amico Marcacci, io da sempre
a scuola sono stata considerata una ‘carrozzata’ perche’ non ho
mai camminato. La carrozzina per un disabile motorio e’ parte
della sua vita, non e’ un optional, e’ talmente necessaria che
diviene parte di te come le orecchie, un braccio, che ne so i
denti. Io amo la mia carrozzina e quindi essere definita
‘carrozzata’ non mi dispiace, anzi direi che provo anche un po’
di soddisfazione e gratificazione”.
C’e’ un miglioramento nelle politiche scolastiche verso chi
ha disabilita’? “E’ innegabile- osserva l’esponente Pd- che oggi
ci sono figure professionalizzate e strumenti diversi. E’ poi e’
diversa l’accoglienza anche da parte degli insegnanti a scuola.
Ancora oggi vorrei picchiare il professore di ginnastica che non
mi salutava neanche. Quella era una brutta barriera, un
atteggiamento che non tollero e che ancora oggi purtroppo, a
distanza di quasi trent’anni, vediamo perche’ non tutti gli
insegnanti sono pronti ad accogliere la disabilita’. Ma in fondo,
in quelle ore in cui restavo sola quando c’era la lezione di
ginnastica le ricordo con amarezza ma anche con piacere: erano
ore in cui pensavo a come potevo vestirmi o truccarmi, perche’
ero una bambina come le altre”.
Altro capitolo del libro di Ileana Argentin: essere genitori
di un figlio disabile. La parlamentare spiega che e’ “veramente
un compito arduo”, non solo per l’assistenza continua, ma perche’
si deve preparare un figlio “alla maggioranza dei cittadini del
mondo che sono diversi dalla tua creatura”. E racconta: “Mia
madre e’ stata una donna straordinaria che ha cercato di
sopperire a tutti i limiti della scuola imponendomi una
frequentazione, una presenza costante. Quel capitolo lo abbiamo
chiamato ‘Genitori due volte’, che vuol dire che i nostri
genitori, genitori di persone con disabilita’, sono stati
fondamentali perche’ in fondo nel gioco dell’educazione e’
entrato anche il gioco della crescita per farci capire che la
scuola era necessaria. Mia madre ha sopperito in tutti gli
aspetti della mia vita”.
Ileana Argentin da tanti anni e’ impegnata in politica. Prima assessore al Comune di Roma. Ora deputata. Nel libro racconta alcuni aneddoti, molto spassosi, che
strappano sorrisi anche amari, rappresentando il modo in cui i
suoi colleghi si rapportano a lei come fosse ‘di porcellana’.
C’e’ un episodio che vede protagonista uno dei ‘capi’ piu’
noti del Pd, di cui Argentin non fa il nome. Si votava una
fiducia al governo e quando tutti si affollano per la ‘chiama’,
lei con la carrozzina passa sopra al piede del leader. Ovviamente
non apposta. “Lui fa finta di nulla- dice la deputata- ero
passata con la ruota sul piede facendo proprio la riga in mezzo
alla sua scarpa. Lui, non sapendosi relazionare con la
disabilita’ in nessun modo, ha fatto un gesto in cui si e’ visto
che stava soffrendo fisicamente. Gli ho chiesto scusa e lui mi ha
detto ‘Ma di nulla, ti pare’. In quella situazione sarebbe venuto
spontaneo a chiunque dire ‘Attenta, mi hai fatto male!’. Eppure
hanno paura di qualunque reazione, come se io mi fossi buttata
per terra a piangere se lui mi avesse gridato”. E aggiunge: “Pur
non essendo piu’ una ragazzina ancora mi fanno il buffetto sulla
guancia, si rapportano con me come la poverina di turno, la
sfigatella”.
Argentin spiega di non poter parlare della sua vita lasciando
da parte l’handicap perche’ “la disabilita’ e’ parte di me- dice-
Mi piace molto la vita, la mia disabilita’ la vedo come un
patrimonio. Mi spiace molto per gli altri che continuano a
credere che noi siamo i deboli e loro sono i forti. Vorrei fargli
capire che alla fine noi siamo cosi’ forti perche’ loro sono
talmente deboli nel confronto del disagio che forse viviamo
meglio di loro”.