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LIBRI: ‘SCUOLA A ROTELLE’, STORIA DUE VOCI SU DISABILITA’ IN CLASSE
Posted by Ileana Argentin at 3:17 PM. Placed in Primo piano category
LIBRI: ‘SCUOLA A ROTELLE’, STORIA DUE VOCI SU DISABILITA’ IN CLASSE = Ileana Argentin e Paolo Marcacci raccontano con ironia due mondi, quello della disabilita’ e quello dell’istruzione, “che sanno amarsi ma ancora tra troppe difficolta’” Roma, 10 mar. (AdnKronos) – Raccontare la disabilità a scuola in chiave ironica, autoironica e a tratti scanzonata, con tutto il suo portato di frustrazioni e privazioni quotidiane. E’ quanto hanno fatto Ileana Argentin e Paolo Marcacci, che narrano l’esistenza dei disabili attraverso due punti di vista differenti ma complementari – quello di lei, disabile quasi fin dalla nascita e mai arresasi alla propria condizione, che anzi ha scelto di sublimare nell’impegno politico a beneficio del mondo dell’handicap; quello di lui, insegnante di lettere da anni alle prese con allievi disabili, portatori di handicap non meno che di entusiasmi, voglia d’integrazione e contagiosa felicità. In modo secco e immediato, spiega all’Adnkronos la parlamentare del Pd ‘Scuola a Rotelle “racchiude due mondi, quello della disabilità e quello dell’istruzione, che sanno amarsi ma ancora tra troppe difficoltà”. “E’ un libro a quattro mani dove io e Paolo Marcacci raccontiamo, ognuno dal suo punto di vista, al di qua e al di la della cattedra, la disabilità in classe. Raccontiamo parallelamente l’ora di ginnastica, io la mia lui la sua, la ricreazione, il primo giorno di scuola”. “E’ un testo molto divertente e sarcastico – aggiunge – in cui ho inserito aneddoti, spesso divertenti, per raccontare cos’è la scuola per un disabile, non avendo alcuna intenzione di tirare fuori un testo che fosse pesante nella lettura e rigido nel suo essere politicamente corretto: al contrario, il libro sa strappare più di un sorriso, anche amaro, facendo riflettere con ironia su quali siano ancora i tanti ostacoli per un disabile che affronta il periodo degli studi”. “La scuola che ho vissuto io – prosegue – è ben altra cosa da quella di oggi. Come scolara in carrozzina ho dovuto fare molte cose da sola, non avevo l’insegnante di sostegno ma avevo il sostegno del gruppo classe”. Non sempre, secondo Argentin la stessa soluzione è valida per tutti. “Non so cosa sia meglio – scrive nel libro – i diritti garantiti oggi (si fa per dire) o l’improvvisazione di un tempo, c’è del bene e del male in entrambe le situazioni”. “Oggi – sottolinea – ad esempio, si fatica a capire che il sostegno nasce per il gruppo classe, non per il disabile. Quando è nata questa figura l’insegnante sosteneva tutta la classe mentre oggi, anche per colpa degli altri insegnanti, dei genitori è diventato un contenitore delle necessità del bambino con disabilità”. Secondo Argentin, sicuramente servono investimenti maggiori, anche per le tecnologie a sostegno della disabilità ma la scuola deve adattarsi alle diverse situazioni cercando risposte diverse a bisogni diversi, con le risorse che ha. (Ste/AdnKronos)